KUALA LAMPUR – E' troppo sexy e promuove uno spettacolo offensivo nei riguardi della morale islamica. Questa la motivazione che ha spinto il Partito islamico pan-malese (Pipm) a chiedere e ottenere il rinvio del concerto della cantante pop americana Beyoncé, che avrebbe dovuto esibirsi a Kuala Lampur il prossimo 25 ottobre. Deluse, quindi, le aspettative di migliaia di fan già in possesso del biglietto che temono il ripetersi di quanto accaduto nel 2007, quando Beyoncé annullò il concerto sempre per pressioni da parte della comunità islamica.

Gli organizzatori del concerto, stando a quanto riferito dalla Bbc, hanno comunque assicurato che l'evento è stato rinviato "a una data futura", ma non hanno precisato esattamente a quando. Per gli organizzatori, "il rinvio è solamente una decisione dell'artista e non ha niente a che fare con ragioni esterne".

Non è la prima volta che il Pipm insorge contro i concerti di cantanti pop occidentali. Anche Avril Lavigne e Gwen Stefani hanno dovuto affrontare le minacce dei musulmani più conservatori. Le due cantanti, infatti, sono state costrette a esibirsi con abiti molto casti. Poche settimane fa, anche il concerto del gruppo americano Black Eyed Peas era stato inizialmente vietato perché sponsor principale dell'evento era una nota azienda che produce birra.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki