Home Cronaca Amianto killer silenzioso, Italia ogni anno uccide 4.000 persone

Amianto killer silenzioso, Italia ogni anno uccide 4.000 persone

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MESSINA – Sono circa 4.000 le persone morte in Italia per mano dell'amianto ogni anno. Un dato, pero', che e' destinato a crescere. Un killer silenzioso che si manifesta dopo piu' di 40 anni dall'inizio dell'esposizione. E' il dato presentato da ricercatori dell'Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) durante la prima giornata della Conferenza Mondiale sull'Amianto a Taormina (Messina) . "Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica -ha sottolineato il Commissario Straordinario dell'ISPESL Antonio Moccaldi aprendo i lavori- attualmente i morti per amianto sono circa 4.000 l'anno solo in Italia, ma le vittime aumenteranno in maniera esponenziale. Il picco massimo di vittime si registrera' nel 2015 -2018. L'eta' media della diagnosi e' intorno ai 68 anni".

"Uno degli obiettivi principali della conferenza -ha sottolineato Federica Paglietti, ricercatrice ISPESL- e' quello di bandire l'amianto a livello internazionale per non creare discrepanze tra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo. Il nostro obiettivo e' sollecitare interventi di bonifica e di prevenzione per la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli ambienti di vita in quanto sono presenti in Italia piu' di 27 mila siti contaminati da amianto". "Possiamo – sottolinea la ricercatrice – vantare un grande primato: a livello mondiale non tutti i paesi hanno bandito l'amianto mentre l'Italia e' leader sulla prevenzione, sulla normativa e sulla bonifica dei siti contaminati da amianto". Ulteriori informazioni sul sito WEB della Conferenza, www.ispesl.it/WAC2009 .

Alla conferenza sono presenti quattrocento persone in rappresentanza di 15 Paesi di tutto il mondo, Oltre 25 relatori internazionali e la presenza dei portavoce delle piu' importanti istituzioni internazionali. Ad unirli e' la stessa "sostanza", quella che ogni anno colpisce circa 100mila morti. Russia, Cina, Kazakistan, Brasile, Canada e Zimbawe sono i principali paesi produttori di amianto. Il Canada e l'America continuano a non vietarne l'utilizzo, mentre molti paesi asiatici esportano in grandi quantita' manufatti contenenti questo cancerogeno. Appartengono, invece, esclusivamente all'aria asiatica i paesi con la maggiore percentuale di consumo di manufatti. Cina, India, Thailandia, Iran, Vietnam e Indonesia detengono il primato di zone ad alto rischio da esposizione. All'Italia invece un merito: quello di aver bandito questo cancerogeno gia' dal 1992.

"Possiamo vantare di un grande primato -ha sottolineato Federica Paglietti- a livello mondiale non tutti i paesi hanno bandito l'amianto mentre l'Italia e' leader sulla prevenzione, sulla normativa e sulla bonifica dei siti contaminati da amianto. La nostra finalita' e' prevenire ulteriori esposizioni e decontaminare siti ad alto rischio. Sempre ovviamente in un'ottica internazionale. I paesi di tutto il mondo dovrebbero cooperare insieme e mettere in atto una strategia comune di prevenzione a questo cancerogeno". E in Italia sono gia' stati stanziati dei fondi. Il ministero dell'Ambiente ha destinato circa 50 milioni di euro per la bonifica di 9 siti di interesse nazionale e altri 8 milioni 934 mila euro per i primi urgenti interventi di bonifica. Ma a fonte di ulteriori 28 mila siti ancora da bonificare la strada e' lunga.

Articlolo scritto da: Adnkronos