Home Cultura e Eventi Cultura Allo ‘Strega’ operazione trasparenza, basta pacchetti di voto

Allo ‘Strega’ operazione trasparenza, basta pacchetti di voto

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ROMA – Il Premio Strega punta su una maggiore trasparenza nel sistema di voto per la cinquina dei libri finalisti e per il vincitore. Da quest'anno gli editori non potranno più raccogliere pacchetti di schede già votate e consegnarli direttamente alla giuria, come invece accadeva in passato, soprattutto durante la gestione di Annamaria Rimoaldi, scomparsa nel 2007. E sempre da quest'anno aumenteranno i 'gruppi collettivi' di lettura chiamati a giudicare i libri in gara. ''Basta raccolte di schede'', annuncia Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, che gestisce lo Strega.

Un giro di vite che segue la polemica sui nomi dei presunti vincitori dell'edizione 2009, quando mancano ancora poco meno di 50 giorni alla presentazione ufficiale dei libri candidati. Alcuni siti internet stanno scommettendo su due autori: Daniele Del Giudice con 'Orizzonte mobile' (Einaudi) e Antonio Scurati con 'Il bambino che sognava la fine del mondo' (Bompiani). ''D'accordo con il comitato direttivo del Premio Strega, da quest'anno abbiamo richiamato lettera e senso del regolamento secondo cui i voti vanno consegnati individualmente o individualmente inviati con lettera personale o telegramma. Pacchetti di schede non saranno più accettati'', ha precisato il linguista Tullio De Mauro, ex ministro della Pubblica Istruzione.

Da sempre il Premio Strega è chiacchierato per le presunte pressioni da parte degli editori, al punto che durante la gestione Rimoaldi alla vittoria finale si alternavano periodicamente il gruppo Mondadori, con Einaudi, e il gruppo Rizzoli, con Bompiani, salvo 'incursioni' di Garzanti o Feltrinelli. Per far fronte a questo problema, Tullio De Mauro annuncia un'altra novità sui 400 giurati del premio: ''Per ridurre il sospetto di pressioni da due anni stiamo moltiplicando i collettivi di lettura di studenti di diverse città, dei comitati della Società Dante Alighieri e, spero dal prossimo anno, di gruppi di lettura presso diversi istituti italiani di cultura nel mondo. Questi gruppi collettivi di lettura sono difficilmente raggiungibili da pressioni e danno indicazioni interessanti''.