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All’Impruneta piccolo grande record della mostra sul Cotto

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FIRENZE – “Davvero un ottimo risultato. Non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione”. Il sindaco di Impruneta Ida Beneforti Gigli commenta con entusiasmo il bilancio provvisorio dedicata ai sette secoli del cotto allestita dal 26 marzo nel chiostro della locale basilica di Santa Maria e nella attigua Loggia del Pellegrino, con il sottotitolo eloquente Dai maestri del Rinascimento alle fornaci di oggi.
In due mesi (ma i giorni effettivi di apertura sono solo 35) hanno infatti visitato l’esposizione oltre 7.000 persone. Poche per città come Firenze, Roma, Milano, ma tantissime per gli standard di un comune di campagna come l’Impruneta, se si considera che il museo della basilica non va oltre gli 800 visitatori l’anno. Dunque un piccolo grande record di cui andar fieri, tenuto anche conto che ai laboratori sul cotto hanno partecipato oltre 800 studenti.
“Il successo della mostra”, aggiunge il sindaco, “non si misura però solo in termini di presenze. Occorre sottolineare anche lo straordinario coinvolgimento che è riuscita a stimolare nei confronti delle attività produttive e delle associazioni presenti nel comune. Voglio dunque ringraziare l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha co-promosso e co-organizzato l’evento, e tutti coloro che hanno collaborato all’iniziativa, grazie al cui contributo è stato possibile realizzare un evento così importante per questo territorio”.
Aperta dal giovedì alla domenica, l’esposizione (www.imprunetacotto.it) naviga in sostanza su una media di circa 200 persone al giorno, con punte ben superiori ovviamente nei week end. Il record spetta al momento al lunedì di Pasqua (13 aprile) con 491 presenze. Per batterlo c’è tempo fino a domenica 26 luglio, data di chiusura.
In mostra, come noto, una serie di preziose sculture in cotto di Brunelleschi, Ghiberti, Donatello, Michelozzo, Della Robbia, Desiderio da Settignano, Verrocchio, Benedetto da Maiano, compresa una appena attribuita a Leonardo, la sola sopravvissuta, quindi, delle varie realizzate dal genio di Vinci. Da vedere anche un interessantissimo panorama dell’uso del cotto nelle costruzioni, dagli etruschi ai giorni nostri. In tema di antichi arredi da giardino e di copie di sculture rinascimentali, l’eccellenza artigiana dei fornaciai imprunetini è documentata da stupendi manufatti. Un ultima sezione è invece dedicata ai fornaciai di oggi, 15 aziende che espongono bellissimi vasi e orci di ogni dimensione.
“Siamo felici di aver contribuito”, commenta il presidente dell’Ente Cassa Michele Gremigni, “La valorizzazione delle realtà culturali locali è ormai una delle bandiere di cui siamo più orgogliosi. Ci interessa molto promuovere il cosiddetto museo diffuso, farne comprendere il valore, perché si tratta di una specificità tutta italiana, in particolare toscana. Così anche il pubblico meno colto può conoscere luoghi e collezioni poco frequentati”.
Da ricordare che la mostra è l’epicentro di una serie di eventi che coinvolgono tutto il Chianti fiorentino e che esiste la Cotto Card, che con appena 5 euro (ridotti 3,5) consente di visitare l’esposizione, vari musei del territorio e, in più, di fare acquisti e pranzare a prezzi scontati in numerosi negozi e ristoranti convenzionati. Non solo: la Cotto Card consente anche di sfruttare gratuitamente lo speciale autobus domenicale che collega Firenze (da piazza Adua) all’Impruneta. Partenza alle 9, ritorno alle 19.