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Afghanistan, Obama esclude una riduzione delle truppe

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WASHINGTON – Barack Obama è ancora indeciso riguardo ai rinforzi richiesti dai vertici militari in Afghanistan, ma esclude una riduzione sostanziale del numero di truppe presenti sul campo con la trasformazione della missione in una caccia ai terroristi. E' stato lo stesso presidente a spiegare di non aver raggiunto ancora una decisione sull'Afghanistan ai congressisti incontrati alla Casa Bianca prima del nuovo incontro di oggi con la sua squadra della sicurezza nazionale.

E' durato un'ora e un quarto il colloquio con gli esponenti democratici e repubblicani, un incontro al quale ha partecipato anche il vice presidente Joe Biden che ha sottolineato come la sua proposta – di un rafforzamento raid mirati con droni e forze speciali contro i leader di al qaeda – prevede che si mantengano i livelli di truppe ora autorizzati di circa 68mila unità entro la fine dell'anno e non una riduzione.

Obama ha così usato la riunione di ieri per fugare ogni impressione che alla Casa Bianca si stia valutando la possibilità di un qualche ritiro dall'Afghanistan: "non c'è nessun opzione sul tavolo che preveda una consistente riduzione delle truppe" spiega al New York Times una fonte dell'amministrazione.

Parlando ai congressisti Obama ha anche escluso che vi siano tensioni con il generale Stanley McChrystal: "sono io che l'ho scelto e l'ho messo al suo posto per fare una valutazione obiettiva" ha detto assicurando però che terrà presente le preoccupazioni espresse da molti congressisti riguardo alla richiesta del comandante delle forze in Afghanistan, che vorrebbe altri 40mila uomini sul teatro di guerra.

Preoccupazioni espresse, ironia della sorte, molto di più da esponenti del partito del presidente, che sono sempre più a disagio per il crescere tra la base democratica dell'insofferenza per l'impegno bellico. Mentre i repubblicani hanno esortato Obama ad ordinare al più presto l'escalation militare: "il tempo non è dalla nostra parte" ha detto durante la riunione John McCain. "John, ti posso assicurare che non ci stiamo divertendo – ha risposto Obama al suo ex avversario delle presidenziali difendendo il lungo processo di consultazioni – nessuno ha più fretta di me di prendere questa decisione".

Se Obama dovesse decidere per i rinforzi, il Congresso dovrebbe votare uno stanziamento straordinario, ed il presidente potrebbe trovare a fare i conti con una forte opposizione del suo partito – contro l'idea di rinforzi si sono espressi la Speaker Nancy Pelosi, il presidente della commissione Difesa del Senato Carl Levin e della commissione finanziamenti della Camera David Obey – e vedersi costretto a cercare il sostegno dei repubblicani

Articlolo scritto da: Adnkronos