
WASHINGTON – I sondaggi più analitici confermano il responso di quelli realizzati a caldo tra i gruppi d'ascolto del dibattito di venerdì: con il primo faccia a faccia Barack Obama ha confermato e consolidato il vantaggio su John McCain. Secondo un 'poll' Los Angeles Times/Bloomberg infatti ora il democratico è in testa di cinque punti, 49 a 44, mentre con lo stesso gruppo di intervistati una settimana fa aveva un vantaggio di tre punti. Non sembra aver pagato in termini elettorali la mossa a sopresa di McCain di annunciare la sospensione della campagna elettorale per andare a Washington a partecipare ai negoziati per il piano anti-crisi.
E neanche il suo tentativo di giocare ancora una volta la carta della sua esperienza e saggezza contro la giovane età dell'avversario: anche se la maggioranza degli intervistati ha riconosciuto la maggiore esperienza politica dell'ultrasettantenne senatore del Gop, per il 46% il senatore afroamericano è apparso più presidenziale durante il dibattito. Mentre solo il 33% ha avuto la stessa impressione di McCain. La forbice diventa maggiore poi tra gli elettori ancora indecisi: per il 44% Obama è stato più presidenziale venerdì, contro il 16% di McCain.
Il senatore dell'Arizona, che anche venerdì ha ribadito l'orgoglio di essere da sempre un Maverick, un indipendente, noto per la sua integrità, comincia ad arretrare anche sul terreno della fiducia: per il 43% Obama ha maggiore "onestà ed integrità", contro il 34% del repubblicano. Appena una settimana fa, i due erano alla pari, entrambi al 40%. La flessione dei favori del repubblicano continuano a dipendere soprattutto dalla situazione economica, con un numero sempre maggiore di elettori che non credono che McCain alla Casa Bianca possa aiutare gli americani a risolvere i problemi economici.
Proprio la crisi finanziaria è da giorni l'argomento centrale della campagna elettorale. Entrambi i candidati alla presidenza hanno dato il sostegno all'accordo sul piano di salvataggio cui, obtorto collo, è arrivato il Congresso. Ma, finora, né John McCain né Barack Obama si sono impegnati ad essere effettivamente in Senato per dare il voto ad un piano che potrebbe ritorcersi contro di loro durante la corsa per la presidenza o una volta arrivati alla Casa Bianca. Entrambi hanno subordinato il loro ritorno a Washington per la votazione, che al Senato potrebbe avvenire già oggi pomeriggio, ai loro impegni di campagna elettorale. "E' impossibile saperlo fino a quando non sarà annunciato il voto" ha detto Tucker Bounds, portavoce di John McCain. Stessa risposta al quartier generale di Obama: "Stiamo seguendo con attenzione il calendario di voto: il senatore Obama ha sempre detto che sarà in aula ogni volta che il suo voto può essere determinante".
Articlolo scritto da: Adnkronos