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Tre linee della tramvia per rivitalizzare il centro storico

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Tre linee della tramvia per rivitalizzare il centro storico

FIRENZE – Che la tramvia passi dal Duomo non è un male necessario per gli aderenti al Comitato contro l'abrogazione della tramvia, è invece un'opportunità da cogliere anche per contrastare l'abbandono progressivo del centro cittadino da parte degli amanti della cultura e dei locali storici.
Data la pedonalizzazione che interesserà piazza del Duomo, inoltre, la tramvia costituisce un'opportunità anche per la conservazione di questa, che attualmente è invece sottoposta al traffico di 19 linee di autobus con ben 2.330 mezzi che percorrono ogni giorno il tratto via Panzani-Cerretani-Martelli, producendo rumore ed emissioni inquinanti e vibrazioni che danneggiano i monumenti.
“Ci sono molti esempi di monumenti che convivono perfettamente con le tramvie: le cattedrali gotiche di Orléans e Bordeaux, il minareto islamico della Giralda di Siviglia o il Duomo di Brema – racconta Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente – Al momento quella del Duomo, a Firenze, è una zona molto trafficata, ben venga allora un trasporto pubblico che, pedonalizzando completamente l'area, consentirà di eliminare l’intenso traffico di bus, auto e moto oggi presente e quindi rappresenterà un vero e proprio strumento di salvaguardia di Santa Maria del Fiore e del Battistero. Il tram è un mezzo che oltre ad avere, grazie alle moderne tecnologie, vibrazioni molto basse e comunque minori di quelle create oggi dagli autobus, non emette inquinanti atmosferici. Questo significa che potremo smettere di vedere il colore bianco del Duomo macchiarsi di smog ogni giorno di più”.
Infatti davanti al Duomo, dove oggi passano auto, motorini e oltre 2000 autobus al giorno, domani ci saranno solo i pedoni e la tramvia, silenziosa e senza vibrazioni, che passerà una volta ogni 4-5 minuti e che produrrà l'ormai famosa immagine del “tram che oscura il Duomo” soltanto con questa frequenza, mentre nel restante periodo di tempo, invece che veder scorrere file di furgoni, taxi e autobus, ci sarà solamente il passaggio di pedoni e biciclette.
L'accesso alla città non è importante soltanto durante la giornata, quando le migliaia di pendolari che lavorano a Firenze hanno bisogno di un mezzo pubblico efficace che li porti sul posto di lavoro, questo è importante anche la sera e durante la prima fascia notturna, affinché anche chi vorrebbe trascorrere nella città il proprio tempo libero non sia scoraggiato dai problemi della mobilità. É fondamentale che il centro di Firenze possa vivere insieme ai fiorentini, che i cittadini, e non solo i turisti, tornino a frequentarne strade e locali, affinché possa tornare a vivere anche il tessuto civico e sociale della città. Il difficile raggiungimento della zona centrale invece, causato dall'evidente necessità di bloccare almeno nell'area storica della città l'indiscutibilmente eccessiva circolazione privata, ha già portato alla chiusura di alcuni di quei luoghi di incontro e di scambio culturale che rendevano interessante la frequentazione della città. Molti cinema sono stati così spazzati via dalla concorrenza di immensi multisala con numerosissimi posteggi a disposizione sorti in aree periferiche. L'ultima vittima di una lunga lista è stata il Cinema Gambrinus.
“Qualità ambientale e qualità culturale di un territorio sono due facce della stessa medaglia – dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – quindi è irragionevole contrastare un mezzo di trasporto ecologico, utile e pubblico come la tramvia in una città bella e importante come Firenze, ma costretta oggi a convivere con la congestione e l’inquinamento da traffico privato. E ancor più se le ragioni di tale opposizione sono in nome di una fantomatica difesa del pregio paesaggistico e architettonico della città. Valorizzare il centro storico significa anche liberarlo dalle auto. Perché liberare spazi per i pedoni significa favorire la socialità e la qualità civile della gente. Per questo Legambiente invita i fiorentini a votare no al referendum sulla tramvia”.
Un sistema di mezzi pubblici che garantisca rapide e frequenti corse, anche notturne, costituirà un supporto importante ad una strategia che miri all'inversione di questa tendenza e alla riappropriazione del centro storico da parte di teatri, librerie ma soprattutto di cinema. “Se c'è un mezzo veloce, comodo ed efficiente, capace di portare migliaia di persone proprio davanti al Duomo, questo è la tramvia – spiega Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana e portavoce del Comitato per la Tramvia – per questo chiediamo che i servizi arrivino fino alle 1-1.30 di notte, orario di poco successivo alla fine dell'ultimo spettacolo proposto nei cinema”.
È questa la strada da percorrere, secondo il Comitato per la Tramvia, se si tiene veramente al centro storico. Razzanelli ed i Comitati chiedono invece la totale pedonalizzazione del centro: nessun mezzo, né autobus né tram, dovrebbe passare da Duomo e dintorni; propongono, per migliorare lo stato del traffico, di bloccare i progetti tanto faticosamente arrivati fin qui, riesaminare il tutto, riformulare nuovi progetti che prevedano il passaggio di rotaie esclusivamente in sotterranea e a quel punto, quindi, rivedere i costi dell'intervento e trovare nuove risorse da destinarvi. Tutto questo rimanda ad una data assai lontana nel futuro la soluzione di un problema già insostenibile: sono 15 anni che si parla di tramvia a Firenze, sono 4 anni che i finanziamenti sono stati trovati, ma ad oggi abbiamo posato solo i primi binari della linea 1! Si ritiene davvero plausibile rivoluzionare totalmente i progetti di trasporto pubblico di Firenze e giungere comunque ad una soluzione entro breve?
Per quanto riguarda la richiesta per il centro storico, proveniente da Luciano Ghinoi, presidente dell'associazione Piazza della Vittoria, della “totale pedonalizzazione che si potrebbe realizzare subito con una delibera della giunta” la proposta pare proprio priva di alcun fondamento razionale. Bloccare immediatamente e completamente la circolazione nel centro storico di Firenze è così implausibile che anche se la richiesta venisse accolta, e si superassero così le naturali opposizioni di tutti quelli che lì hanno esercizi commerciali o di altro tipo, quello che si otterrebbe non sarebbe altro che l'ennesimo divieto dalle mille proroghe occasionali e non regolamentate che servirebbe solo a disincentivare ulteriormente la frequentazione di quella parte della città. Inoltre forse a Razzanelli e a Ghinoi sfugge che là dove aree vaste della città sono state pedonalizzate non si è detto no ai mezzi pubblici, che nel nostro contesto sono rappresentati da tramvia e bussini elettrici, il cui servizio andrebbe anzi potenziato.
La mobilità sostenibile si compone di aree pedonali e ciclabili da integrarsi con un sistema di trasporti pubblici efficiente e capillare. Chiedere contestualmente la pedonalizzazione totale del centro storico e di bloccare le linee 2 e 3 della tramvia significherebbe invece permettere ad una sola linea, la 1, di arrivare a Santa Maria Novella e la morte sicura del centro storico di Firenze, oltre a rappresentare una situazione che farebbe ridere l'intera Europa.
“Per queste ragioni anche il Circolo di Firenze chiede di votare due “no” al referendum del 17 febbraio, affinché la tramvia possa essere completata – conclude Angelo Cappelletti, presidente di Legambiente Firenze – Questa infatti è uno dei pochi strumenti davvero validi che il Comune di Firenze ha attuato per contrastare il traffico e l'inquinamento”.