Home Cultura e Eventi Cultura Teatro: Al cuore dello stato

Teatro: Al cuore dello stato

0
Teatro: Al cuore dello stato

Cinquantacinque giorni in cui lo Stato è tenuto in scacco dal gruppo terroristico, cinquantacinque giorni nei quali il dibattito politico si è trasformato in conflitto etico: cedere al ricatto od opporsi con forza; salvare la vita di un uomo o salvare lo Stato.

Oggi, a trent’anni di distanza, la tragedia di Aldo Moro rivive sulle scene teatrali, in uno spettacolo che ripercorre i giorni del sequestro, della prigionia, della morte, ma anche il contesto storico, culturale e sociale: l’Associazione Culturale Velluto Rosso presenta “Al Cuore dello Stato”, venerdì 9 maggio alle 21.15 al Teatro Verdi di Monte San Savino.

Roma, 16 marzo 1978 ore 9.15, in via Mario Fani un commando delle Brigate rosse rapisce il presidente della D.C. Aldo Moro trucidando i cinque uomini della scorta. Poche ore dopo lo statista avrebbe dovuto partecipare, a Montecitorio, al dibattito sulla fiducia al quarto governo Andreotti, proprio alla vigilia del voto che avrebbe sancito l'ingresso del PCI nella maggioranza di governo. Moro resterà nella ''prigione del popolo'' per cinquantacinque giorni.

A trent'anni di distanza da quei fatti, rievocare il “caso Moro” vuol dire prepararsi ad entrare in un ramificato tunnel di segreti e interrogativi, di domande senza risposte e di trame incomprensibili. Il trascorrere degli anni, che sempre più ci fa apparire lontano quel tragico evento, anziché semplificare il quadro di insieme della vicenda, tende ad aggiungere nuovi tasselli ad un mosaico che ormai appare infinito.

Quelle vicende, che evidenziarono le enormi contraddizioni esistenti in seno alla classe politica italiana, sono scolpite nella memoria collettiva e chi li visse non potrà dimenticare i fatti inquietanti che segnarono i cinquantacinque giorni dalla strage di via Fani al ritrovamento del cadavere dello statista democristiano, dentro una Renault 4 rossa, parcheggiata simbolicamente a metà strada tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù, tra la sede della DC e quella del PCI, in via Caetani.

“Il progetto che proponiamo – racconta il regista, Attilio Vergni – è articolato in due momenti: il primo è costituito da un incontro sulla nostra storia recente, quella degli anni ’70 e dei cosiddetti “anni di piombo”, e quindi il contesto storico, sociale e culturale in cui la vicenda ebbe luogo. Il secondo, è la messa in scena di quella precisa storia: attori e attrici interpretano i protagonisti in quelle ore”.

Tutto è descritto e raccontato: dalle prime ore del mattino, con gli ultimi momenti prima uscire di casa degli uomini della scorta, dei brigatisti e di Aldo Moro stesso, alle fasi della trattativa, all’annuncio della sentenza. Ma non tutto è spiegato, perché non tutto si spiega e non tutto quello che è accaduto segue una logica lineare. I documenti e i filmati originali (concessi da Rai Teche) che fanno parte della rappresentazione, faranno capire ancora meglio il clima di incertezza, la sensazione di impotenza e la rabbia che molti hanno provato vivendo quella storia.

“Al cuore dello Stato è un progetto con il quale – afferma Gianni Mutarelli di Velluto Rosso – intendiamo inaugurare una trilogia di spettacoli dedicati ad altrettanti fatti storici che hanno come oggetto il processo. In quest'ottica ci è sembrato opportuno iniziare partendo proprio dalla vicenda di Aldo Moro, mai del tutto chiarita, che ha profondamente segnato la storia dell'Italia repubblicana e del suo corso politico”.

VELLUTO ROSSO nasce nell’anno 2005 per volontà di un gruppo di persone che, per proprie esperienze, passioni e qualche velleità, credono che la cultura teatrale sia un bene da coltivare e da promuovere.

Ognuno dei soci che ha fondato l’Associazione ha un proprio carattere e una propria esperienza personale relativa al Teatro; c’è chi ha fatto parte di altre Compagnie, chi ha studiato seguendo i corsi delle scuole di Teatro di Arezzo, chi ha frequentato assiduamente il teatro facendo parte di quel pubblico che tutti cerchiamo di conquistare.

Inizialmente l’Associazione ha collaborato con la RETE TEATRALE ARETINA per il censimento delle strutture teatrali della provincia di Arezzo. Dal 2005 cura la direzione artistica del Teatro Comunale Cavallini di Sestino. Fa parte del circuito regionale SIPARIO APERTO.

Oltre agli impegni con il Teatro, a Sestino, svilupperà in due anni scolastici (l’anno corrente ed il prossimo) un progetto per il Teatro a Scuola, approvato dalla Direzione Didattica e finanziato in parte anche dall’Amministrazione Comunale.

Note dello spettacolo
Primo attore Luca Bisaccioni
Secondo attore Danny Bonicolini
Terzo attore Daniele Marmi
Quarto attore Gianni Mutarelli
Prima attrice Francesca Marinelli
Seconda attrice Marzia Fontana
Terza attrice Barbara Cantelli

Voci registrate Andrea Biagiotti e Fernando Maraghini

Consulenza storica e documentale Roberto Bartali

Elaborazioni video Natale Teci e Jacopo Fontanella

Adattamento e regia Attilio Vergni

Con la collaborazione di
COMUNE DI MONTE SAN SAVINO
OFFICINE DELLA CULTURA
TEATRO VERDI DI MONTE SAN SAVINO
SIPARIO APERTO
RETE TEATRALE ARETINA
RAI TECHE

Con il Patrocinio di
REGIONE TOSCANA
PROVINCIA DI AREZZO

Info:

Arezzo: Officine della Cultura – viale Michelangelo 36 – Tel 0575 27961 – [email protected] – www.officinedellacultura.org

Monte San Savino: Ufficio Informazioni Turistiche Corso Sangallo, 73 tel. 0575 849418