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Sindaco e Prefetto hanno ‘acceso’ il sistema di videosorveglianza

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Sindaco e Prefetto hanno ‘acceso’ il sistema di videosorveglianza

Il Sindaco Fanfani ed il Prefetto Montanaro hanno simbolicamente acceso insieme, questa mattina nel Palazzo del Governo, il sistema di videosorveglianza della città di Arezzo. 9 videocamere già attive, 5 pronte ad essere accese entro ottobre ed altre 5 entro la fine dell’anno (vedi scheda tecnica allegata). Piazza Guido Monaco avrà un suo sistema, intergarto comunque con quello generale, con quattro videocamere.
Fanfani e Montanaro hanno presentato l’iniziativa insieme al Questore Ferlizzi, al Comandante dei Carabinieri, Fabbiano; a quello della Guardia di Finanza, Solombrino ed a quello del Corpo Forestale dello Stato, Veracino. Con loro anche il vice Comandante della PM del Comune di Arezzo, Nocentini.
“Tutti insieme – ha sottolineato il Sindaco Fanfani – per rendere esplicito il senso di coesione istituzionale che presiede a questa iniziativa. Un “sistema sicurezza” funziona se tutte le istituzioni lavorano e collaborano insieme”. Fanfani ha confermato che la sicurezza rappresenta una “priorità” per la sua amministrazione: “l’attuale sistema verrà esteso alle zone dove se ne rileverà la necessità insieme ai cittadini ed alle forze dell’ordine e c’è la disponibilità del Comune a contribuire economicamente all’installazione di videocamere da parte dei commercianti all’esterno dei loro negozi”. Il Sindaco, che ha presentato il progetto insieme al vice Sindaco ed assessore alla sicurezza Marconi, ha quindi ringraziato il Presidente di Eutelia, Landi, per “aver messo a disposizione una tecnologia altamente avanzata”.
Le videocamere hanno la possibilità di operare a 360 gradi e di rendere leggibile una targa fino a 200 metri di distanza. Si presentano come piccoli lampioni (vedi scheda tecnica allegata), hanno un’altezza di 30 centimetri, una profondità di 33 ed un peso di 5 chili. Il Sindaco ed il Prefetto hanno pienamente rassicurato sul rispetto della privacy. Tema sul quale si è soffermato Landi: “il sistema è ovviamente a norma di legge e la registrazione viene effettuata secondo criteri di riservatezza. All’archivio dati del Comune di Arezzo potranno accedere solo le forze dell’ordine”.
Introducendo l’incontro con la stampa, il Prefetto Montanaro ha stamani sottolineato come l’iniziativa del Comune di Arezzo, si collochi nella cornice di un’idea di sicurezza integrata, partecipata e condivisa in cui riveste un ruolo importante la sicurezza urbana che vede in prima linea proprio le amministrazioni locali.
“Con l’attivazione del sistema di videosorveglianza – ha sottolineato il Prefetto – il comune di Arezzo conferisce un elemento di indubbio arricchimento al sistema di prevenzione generale che rientra nei compiti di sicurezza primaria attribuiti in via esclusiva allo Stato e che trova il suo momento di sintesi nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto e nel quale siede, come membro di diritto, il Sindaco del Capoluogo”.
Si tratta di un’iniziativa che arricchisce il sistema di prevenzione generale andando ad accrescere l’offerta di sicurezza che le istituzioni rivolgono ai cittadini del comune capoluogo anche a supporto dell’attività di controllo del territorio.

“Attività questa– ha ribadito il Prefetto Montanaro – che trova il suo strumento operativo nel Piano di Controllo Coordinato del Territorio, adottato dal Prefetto, al cui interno vengono messe in rete tutte le risorse umane e tecnologiche disponibili per garantire la sicurezza della collettività.
E quindi in via prioritaria le Forze di Polizia Statali cui l’attività di controllo del territorio spetta in via esclusiva ma cui concorre in modo determinante anche la polizia municipale.
Il sistema di videosorveglianza del Comune di Arezzo, è stato realizzato nella piena osservanza delle direttive e delle norme poste dal Garante della Privacy nonché delle disposizioni diramate dal Ministero dell’Interno sia per quanto riguarda la gestione ordinaria, che per eventuali future derivazioni presso le sale operative delle Forze dell’Ordine. Il tutto con l’obiettivo di estendere nel tempo le modalità sviluppate in Arezzo anche ad altri comuni del territorio provinciale dove sono già operanti sistemi di videosorveglianza”.