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Sclerosi laterale amiotrofica un seminario al San Donato di Arezzo

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Sclerosi laterale amiotrofica un seminario al San Donato di Arezzo

AREZZO – E' considerata una malattia rara, anche se ormai lo è sempre meno.
La sclerosi laterale amiotrofica, chiamata SLA, o anche morbo di Lou Gehrig, (dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia), malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce selettivamente i cosiddetti "neuroni di moto" (motoneuroni), sia centrali, a livello della corteccia cerebrale, sia periferici a livello del tronco encefalico e del midollo spinale. Fu descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean-Martin Charcot, ed attualmente le sue cause sono ancora ignote.

Lunedì pomeriggio all'auditorium dell'ospedale San Donato, con inizio alle 15,30, avrà luogo un incontro-seminario di grande valenza scientifica. Pur considerata una malattia rara, nella nostra provincia abbiamo 45 persone ammalate di SLA, che sono seguite con assistenza domiciliare, sia alimentare che pneumologica e quando necessario con le cure palliative.

L'importanza del seminario di lunedì è nella relazione finale del professor Francesco Fornai dell'Università di Pisa, che, recentemente, ha pubblicato un contributo di grande interesse scientifico di nuovo approccio terapeutico per curare la SLA. Il suo intervento sarà preceduto da quello del direttore generale della Usl 8 Monica Calamai, del Direttore del dipartimento di Neuroscienze della Usl 8, Paolo Zolo, e del professor Antonio Federico, presidente nazionale della società di neurologia e coordinatore del registro delle malattie rare neurologiche.

Nella stessa occasione sarà presentata anche la neonata sezione aretina della Aisla, l'associazione già esistente in Toscana che si occupa dell'assistenza ai malati di SLA e alle loro famiglie. La Aisla aretina, che opera in collaborazione con la Uildm a livello nazionale e locale, è presieduta da Maria Luisa Valesio.