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Scatta il periodo a grave rischio per gli incendi boschivi

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Scatta il periodo a grave rischio per gli incendi boschivi

AREZZO – Scatta, con il primo di luglio, il periodo a grave rischio di propagazione degli incendi boschivi ed il conseguente inasprimento delle multe previste per chi accende fuochi nelle aree boscate e in quelle limitrofe. La misura, in vigore fino al 31 agosto, va a delimitare il periodo di maggior rischio incendi, ma il piano operativo provinciale è già attivo così come è già entrata in funzione la sala operativa coordinata dalla Provincia. Complessivamente Provincia, Comunità Montane e Comune di Arezzo hanno a disposizione 125 operai forestali per servizi di prevenzione e repressione, dispongono di autobotti e mezzi leggeri, realizzano sul territorio opere di prevenzione e si avvalgono della collaborazione di Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuoco per lo spegnimento degli incendi. C’è poi un ruolo fondamentale che viene svolto dal volontariato, sia per la prevenzione che per la repressione degli incendi boschivi. La Toscana può inoltre contare su 10 elicotteri per la repressione degli incendi, uno dei quali è a disposizione del territorio aretino dislocato a Villa Cognola, nel comune di Castiglion Fibocchi. I numeri dell’attività antincendio sono importanti, e per confermarlo basta ricordare che lo scorso anno sono bruciati 126 ettari di superficie boscata e 130 ettari di non boscata in Provincia di Arezzo, dati che in un’annata caratterizzata dalla quasi totale assenza di precipitazioni possono essere considerati indubbiamente molto buoni e che dimostrano l’efficacia del piano provinciale antincendio predisposto, così come quest’anno, dalla Provincia in collaborazione con il Coordinamento provinciale del Corpo Forestale e con la fattiva collaborazione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. La sala operativa antincendio è collocata nella nuova sede di via Frà Guittone, nei locali della ex Questura, ed è qui che viene coordinata l’attività decisionale in merito all’attivazione delle squadre, degli elicotteri regionali e, se necessario, alle richieste di supporto dei mezzi aerei nazionali. Vi lavorano congiuntamente personale della Provincia, del Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco e del volontariato ed è attiva tutti i giorni dalle 8 alle 20, con numero telefonico 0575 316300. Oltre all’inasprimento delle multe, che nei Comuni considerati più a rischio possono arrivare fino a 10mila euro, la normativa regionale, che si basa sulla legge nazionale n. 353 del 2000, prevede altre misure drastiche: nelle aree bruciate non si può più costruire o fare pascolo per dieci anni e trasformare il bosco in altra coltura per quindici anni, così come non si può cacciare. La legge prevede inoltre norme molto severe per tutti coloro che cooperano all’azione antincendio e che, teoricamente, potrebbero trarre vantaggio da un incremento dell’attività. A titolo esemplificativo citiamo il fatto che il servizio aereo di supporto all’antincendio riceve un corrispettivo che è indipendente dal numero e dall’entità degli eventi, che gli interventi di prevenzione e di ripristino sono effettuati con maestranze forestali assunte con contratti a tempo indeterminato, senza ricorrere ad appalti o affidamenti a strutture esterne che potrebbero trarre beneficio dagli incendi, e che anche i volontari ricevono contributi indipendentemente dall’andamento stagionale degli incendi boschivi.