Inizia domani, giovedì 25 settembre, Timeline-Festival della Storia, curato da Michele De Mieri e organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Arezzo in collaborazione con Biblioteca Città di Arezzo.
Il sessantotto, idee, musica e immagini è il titolo della terza edizione del festival. E il racconto del fatidico e chiacchierato “anno che voleva cambiare il mondo” comincia dal cinema. Non poteva essere altrimenti visto che intorno a quella ventata di novità di quell’anno fatidico si animò – anche prima e dopo quell'anno – un cinema che fu sessantottino nei temi e nelle forme. Ognuno ha il suo film del '68: chi opta per Fragole e sangue chi per Prima della rivoluzione, chi per Zabriskie Point, Easy Rider, Teorema, e cosi via. A guidarci nell'anno cinematografico, in cui uscirono anche (soprattutto?) 2001: Odissea nello spazio e Hollywood Party, sarà un "Fuori Orario" dal vivo di Enrico Grezzi, che presenterà le tre pellicole in programma. L’incontro inizierà alle 20.30 al cinema Piccolo Eden (ingresso gratuito), cui seguirà la proiezione di “La cinese” di Jean-Luc Godard, in pieno stile del maestro della Nouvelle Vague, tema del film è l'imminente rivoluzione del '68, l'opera di contestazione di quattro ragazzi che studiano la dottrina marxista maoista: memorabile la canzoncina che intona a Mao Zedong. Seguirà il film di Bernardo Bertolucci “The Dreamers”: Parigi, maggio 1968, ma il film non è la cronaca di quel periodo storico, bensì l’esaltazione del sentimento e dello spirito che lo pervadeva; nel film c’è la nostalgia per quel tempo passato congiunta alla consapevolezza che tutto quello che è accaduto è stato talmente profondo che non lo si può ripetere, non lo si può rifare allo stesso modo. Non è la nostalgia di chi rimpiange quella “meglio gioventù”, ma di chi (già allora) si rendeva conto che il sogno era destinato a scontrarsi con la realtà. Per finire, la proiezione del cortometraggio di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub “Il fidanzato, l’attrice e il ruffiano”, un corto d’autore fra teatro e cinema. Il ‘68 distillato in immaginario. In cinque brevi segmenti, i tre personaggi del titolo (e numerosi altri) incrociano le proprie vite sia sulla scena che nella "realtà". Rielaborando la pièce "Krankheit der Jügend" (1922) di Ferdinand Bruckner e tre poesie di Juan de la Cruz, la "coppia terribile" del cinema europeo in una nuova, feconda sintesi fra linguaggi espressivi.
Dopo questa “anteprima sul festival”, Timeline riprenderà venerdì mattina, 26 settembre (ore 10.00), quando in Piazza San Francesco inizieranno i dibattiti con storici, giornalisti e scrittori protagonisti delle tavole rotonde in programma tutte le mattine e i pomeriggi, fino a domenica 28 settembre. Ma il festival è anche spettacoli, al Teatro Pietro Aretino (ore 21.00): Doctor 3 e il loro personalissimo “Omaggio alle canzoni del ‘68”; Giulio Casale con “Formidabili quegli anni”, le pagine del libro di Mario Capanna, adattate dallo stesso Casale, intervallate da brani di Vian, Brel, De Andrè, Tenco, Guccini, De Gregori, Gaber e dello stesso Casale, accompagnato dal musicista Carlo Cialdo Capelli; e Paolo Pietrangeli in “Carmela, con affetto”, una storia racconta in musica dall’autore di brani diventati veri e propri inni dell’anno delle contestazioni. E una mostra fotografica “Arezzo: il ’68 e dintorni” non una mostra sul ‘68 aretino, che come sappiamo fu un fenomeno diluito fra il 1967 e il 1970 fino al 1972, piuttosto una sorta di block notes sul quale siano stati appuntati, sinteticamente, alcuni avvenimenti, politici e di costume, di quegli anni. L’espressività giovanile, la scuola, la musica, le prime contestazioni.
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito
In caso di maltempo i dibattiti si svolgeranno presso la sala Aldo Ducci (via Montetini).