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Gli omini crisikio

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AREZZO – Neonati, Gli Omini casentinesi sembrano clown, parlano con monosillabi, dicono quel poco che riesce a chi è felice. Ridono e fanno ridere. Poi crescono e, educatamente, imparano. Che cortesia! Gli omini si mettono i calzoni: primi pudori, primi prudori, primi sudori. Dopo gli omini si fanno la barba e trovano un mestierino. Alla fine si mettono il cappello e il bastone, l'orologio si è fermato. Cosa ne rimane? Tanti saluti e bei ricordi.

Tre omini nascono, crescono, fanno lo sviluppino, maturano, invecchiano, sfioriscono e tirano il calzino. Lo fanno davanti agli occhi di tutti, bruciando le tappe, stringendo i denti della vita. Tre omini incubati, tre cicli, un triciclo. La lancetta scatta, il tempo passa, l'acqua scorre, l'omino schiatta. Sbagliando s'impara, vivendo s'impara. Tre omini si cosano. Tre piccoli porcellin, si lavano e si vestono, e vanno. E sono andati. Tre omini, tre anime. Tre omini fraseggiano composti, scomposti, e poi riposti. Gli omini hanno vita facile. Diverse fasi, diverse frasi, a volte anche le stesse. Frasi fatte. Fasi fratte. Fiori fritti. Tre omini si sfuggono, si parlano, si ascoltano poco, s'incrociano, s'accoppiano, s'escludono, s'affliggono, s'afflosciano.

Lo spettacolo che andrà in scena sabato 19 aprile, ore 21.15, al Teatro Papini di Pieve Santo Stefano, è il risultato di un'indagine compiuta in vari paesi d'Italia. Gli Omini si mettono in macchina e arrivano nel tal paese. Vi arrivano e vi stanno 7 giorni. Si stanziano, s'insediano, si accomodano all'uso del paese. Piccoli centri abitati: partire dal piccolo perché il minimo comune denominatore resti comunque l'uomo. Dalle esperienze raccolte, sono nati i personaggi dello spettacolo: dalle interviste, dalle testimonianze ricevute, in poche parole, dalle vite incontrate. Gli Omini hanno acquisito linguaggio, convinzioni, colore, carattere, sentimenti, la loro vita è in continuo divenire, così come la nostra drammaturgia cambia in continuazione, perché cambiamo noi. Lo spettacolo si serve del materiale raccolto, delle persone conosciute, dando agli Omini ciò che fu degli uomini.