Il Regolamento era stato definito il 1 febbraio 2007 in attuazione della Legge Regionale 29 del 2004. Ancor prima dell’approvazione del progetto esecutivo per il nuovo forno crematorio, il Comune di Arezzo ha quindi già individuato i luoghi e le modalità per la dispersione delle ceneri, scelta possibile facendone richiesta e ottenendo la necessaria autorizzazione dall’Ufficiale dello Stato Civile.
“La nuova disciplina – ricorda l’assessore Aurora Rossi – risponde alle esigenze di centinaia di famiglie che conservano all’interno della propria abitazione le ceneri di un caro che aveva espresso però il desiderio di disperderle. Anche presso la sede dei vari enti morali, erano conservate ceneri in attesa di essere disperse. Con il nuovo ‘tempio crematorio’ le ceneri potranno essere o conservate all’interno di esso in apposite urne oppure disperse nel roseto che sarà piantato nell’area esterna all’impianto”.
La volontà di dispersione delle proprie ceneri deve essere stata espressa in vita dal defunto solo e unicamente per scritto o nel testamento o sottoscrivendo la propria volontà presso un’associazione di cremazione.
Fino alla realizzazione del nuovo “tempio crematorio”, le ceneri potranno essere disperse solo in alcune aree individuate dal regolamento comunale e quindi nello spazio appositamente destinato dei cimiteri, in montagna, nei fiumi, nei laghi, in mare e in aree private. Per la dispersione devono essere rispettati i limiti di distanza previsti dalla normativa e richieste le necessarie autorizzazioni in caso di aree private.