Home Politica “Fedeli sul programma ma mani libere su scelte non condivise”

“Fedeli sul programma ma mani libere su scelte non condivise”

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AREZZO – «La Giunta Fanfani ha fatto cose importanti ma si può e si deve ancora migliorare – così ha esordito il capogruppo in Consiglio Comunale Marco Paolucci. La linea di condotta è tracciata nel programma con il quale ci siamo presentati nel 2006 alle elezioni ottenendo un risultato eccezionale. Dietro quel numero, il 60% per cento degli elettori, c’era la richiesta di forte discontinuità rispetto alla precedente esperienza lucheriniana. Siamo ancora in tempo a dare questo segnale, anche perché si cominciano a vedere le prime crepe sulla scorta degli ultimi sondaggi pubblicati nella stampa nazionale. Dove possiamo agire con segnali forti e identificabili: periferie e circoscrizioni, anziani, bambini, categorie deboli, trasparenza e partecipazione. In merito alle circoscrizioni sottolineo il dato positivo dell’aumento degli stanziamenti da parte dell’amministrazione comunale mentre riteniamo uno sbaglio grave il taglio di queste ultime compiuto dal Governo Prodi rispetto al quale chiediamo all’amministrazione comunale di farsi promotrice di un movimento di protesta che coinvolga altri comuni. Tagliare questo strumento di democrazia non risolve certo la questione dei costi della politica.
Sui servizi, non possiamo più essere considerati come portatori di istanze ideologiche, visto che la scelta della privatizzazione del servizio idrico oramai registra un dato acquisito: fu un errore sia in termini di tariffe che di servizio in sé. Il clima rispetto al 1999, quando eravamo soli a combattere la battaglia, è cambiato e lo possiamo riscontrare da recenti dichiarazioni del Sindaco e dalla lettera dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale dove si legge di ‘ritorno alla gestione pubblica’.
Anche sui rifiuti apprezziamo la posizione del Sindaco. Per noi resta un tema strategico scongiurare l’ampliamento dell’inceneritore, anche in forma ridotta, coerentemente tra l’altro con le previsioni del programma elettorale cui facevo riferimento.
Sull’Atam noi, pur condividendo la scelta di arrivare a un’azienda unica provinciale, non abbiamo condiviso la modalità che ci è sembrata affrettata, rischiando di pregiudicare il mantenimento dei diritti dei dipendenti e della qualità del servizio. Ci batteremo perché nessun lavoratore venga penalizzato e perché la nostra città investa politicamente sul mezzo pubblico come scelta strategica che guardi a un nuovo modello di mobilità urbana..
“Il piano strutturale approvato è stato certamente un risultato importante – ha proseguito il consigliere Marco Bianchi – ma adesso ci aspettano altrettanti passaggi importanti per ridare alla città uno strumento di programmazione territoriale che tenga conto delle sue esigenze di rilancio economico e di tutela del territorio e delle sue aree di pregio, rurali e paesaggistiche. L’approdo al regolamento urbanistico dovrà vedere l’adeguata partecipazione dei soggetti interessati ma voglio subito dire che la critica degli ordini professionali apparsa in questi giorni sui giornali, relativa alle norme sulle aree agricole, è ingiusta e ingenerosa. Nel passato, interpretazioni lassiste delle norme stesse hanno portato a conseguenze abnormi, compito nostro è quello di restituire certezza normativa in modo tale da non dare adito a queste tipo di conseguenze e nella filosofia della maggiore salvaguardia. Non siamo certo i portatori di una cultura del ‘no’ aprioristico ma se guardo agli ultimi anni la cultura che ha prevalso è stata quella del permissivismo.
Per quanto riguarda le politiche culturali, a fronte di un costante impegno anche economico, non risulta evidente una ricaduta sulle realtà del territorio mentre riteniamo manchi una progettualità chiara e definita che si faccia carico di affrontare il tema delle opportunità attraverso una seria politica degli spazi e il recupero di strutture importanti da ricondurre alle loro originarie finalità. La perdita di Arezzo Wave non è stata del tutto metabolizzata, dovremmo riflettere sulle potenzialità della Fondazione mentre Play Art è ancora debole nel rapporto con il territorio anche se qualcosa sta muovendosi”.
“Se il 2007 – ha aggiunto il consigliere Cristiano Rossi – è stato l’anno dell’apertura di due nuovi asili-nido e dell’approvazione del regolamento sui servizi per l’infanzia, grazie al quale abbiamo superato la logica della privatizzazione e l’ottica del mero risparmio economico, il 2008 dovrà caratterizzarsi come l’anno delle politiche sociali, abitative e di sostegno alla famiglia. I dati sulla povertà sono allarmanti. Per quanto concerne integrazione e multiculturalità, la comunità aretina si è mostrata impreparata su un tema come i cimiteri islamici ma stiamo per raggiungere una soluzione anche con il contributo di chi si era mostrato inizialmente contrario alla delibera.
Sulla partecipazione, sono da riscontrare esperienze positive, dal triangolo della Cave a Piazza Sant’Agostino, tra i cittadini la percezione è positiva ma è il momento di passare dalla fase sperimentale a una più compiuta e organica con l’adozione sistematica, ad esempio, delle procedure di bilancio partecipativo.
Ha poi ripreso la parola, per concludere, il capogruppo Marco Paolucci: “Vigileremo sulla correttezza amministrativa e se da un lato riteniamo sconveniente ed eccepibile politicamente la decisione di Ammirati di assumere la difesa dell’ex dipendente comunale Farsetti coinvolto in una inchiesta giudiziaria, sulla cosiddetta sanatoria giurisprudenziale ci tengo a confermare che diremo un ‘no’ a condonicchi di qualsiasi genere e a provvedimenti ad personam.
Un rilievo critico dobbiamo porlo invece sul versante della collegialità che spesso è venuta meno provocando rallentamenti e scollamenti nell’attività della nostra amministrazione e per questo non possiamo pensare di sentirci vincolati a decisioni e scelte alle quali non siamo stati resi partecipi.
Infine, sul versante più propriamente politico, annunceremo presto insieme alle altre forze della sinistra una due giorni costituente con la quale daremo vita al nuovo soggetto della sinistra assieme a tutti coloro che condividono l’obiettivo di una sinistra nuova, partecipativa e che sia realmente efficace».