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Energia, ripristinare le detrazioni

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Energia, ripristinare le detrazioni

“Il ripensamento sulla retroattività non è stata né una concessione del Governo né la conquista di qualcuno: era semplicemente il rimedio dovuto ad un atto incomprensibile – commenta Maurizio Baldi, responsabile del settore edile ed impiantistica di Cna. La gravità della scelta del Governo rimane quindi intatta. Addio alla detrazioni per chi aveva deciso di investire nell’efficienza energetica. Problemi per le famiglie e per le imprese. Tenendo soprattutto conto che le une e le altre avevano già programmato investimenti ed attività, contando su una opportunità che veniva data per scontata”.
Secondo Cna è “sorprendente come un provvedimento anticrisi preveda una misura che andrà a discapito di un settore innovativo e in rapida crescita come quello dell'efficienza energetica degli edifici. L'introduzione degli incentivi aveva infatti rappresentato uno strumento efficace di sostegno e rilancio per gli investimenti in edilizia; fornendo anche un contributo al raggiungimento degli obiettivi che l'Italia si è impegnata a rispettare in materia ambientale, ma soprattutto offrendo un supporto importantissimo per lo sviluppo delle imprese che operano nelle numerose attività connesse al settore dell'edilizia, dagli installatori ai produttori di componenti per l'edilizia sostenibile. Questo grazie al forte incentivo di cui potevano usufruire le famiglie che intendevano migliorare l'efficienza delle proprie abitazioni”.
CNA ricorda che il ministro ha dichiarato che le detrazioni fiscali non sono un bancomat, intendendo con questo che non possono essere infinite e devono avere un limite. “Non saranno un bancomat – sostiene Baldi – ma non possono essere neanche un terno al lotto, con le famiglie in spasmodica attesa di sapere se la loro istanza è stata accolta o meno dall'Agenzia delle entrate per dare inizio ai lavori o rimandare tutto al prossimo anno. Senza contare che questa incertezza avrebbe conseguenze devastanti sull'operatività delle imprese, già peraltro minata dalla crisi che sta investendo i settori delle costruzioni, degli impianti e il loro indotto. Detto questo, siamo consapevoli che, in un momento di crisi economica, sia necessario recuperare risorse pubbliche, ma siamo convinti al contempo che il meccanismo delle detrazioni fiscali abbia consentito allo stato di compensare, con le maggiori entrate derivanti dalla fiscalità diretta e indiretta determinate dai maggiori investimenti, le uscite necessarie per finanziare le detrazioni”.