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Dopo 227 le due celebre ‘Teste’ torna al Duomo di Monza

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MONZA – Torneranno, dopo 227 anni, le due celebri "Teste" staccate nel 1771 dal ciclo di affreschi dipinto dagli Zavattari per la Cappella di Teodolinda del Duomo di Monza e da allora finite in collezioni private.
I due preziosissimi frammenti di affresco rappresentano i volti di Teodolinda e del marito Autari e appartengono al celeberrimo ciclo delle "Storie di Teodolinda" capolavoro della Cappella che custodisce il tesoro dei tesori del Duomo di Monza, la Corona Ferrea.
Le due "teste" sono state restituite al Duomo e saranno le ospiti d'onore, il 26 settembre, della prima delle due proposte che la Fondazione Gaiani che gestisce il Museo e Tesoro del Domo di Monza ha messo in campo per le Giornate Europee del Patrimonio 2008.
La seconda proposta è altrettanto interessante: sabato 27, dalle 14 alle 18, sarà possibile, in assoluto per la prima (ed unica) volta, visitare la torre longobarda del Duomo di Monza, l'unica testimonianza architettonica sopravvissuta della prima basilica, quella fondata dalla Regina Teodolinda nel 595.
Due occasioni che hanno realmente il carattere dell'eccezionalità e che testimoniano lo "stile di lavoro" della Fondazione che in un anno di vita ha saputo ridare vita alle collezioni del Duomo di Monza.

Ecco, nel dettaglio, le due iniziative.
Venerdì 26 settembre alle 18.00, nel quadro dell'avvio dei restauri della Cappella di Teodolinda, verrà presentata ufficialmente in Museo, presso la Sala del Rosone, una recente donazione di grande importanza e prestigio: i due preziosissimi frammenti pittorici, raffiguranti con ogni probabilità i volti della regina Teodolinda e del marito Autari, che facevano parte del ciclo dedicato alle 'Storie della regina Teodolinda', dipinto dagli Zavattari tra il 1441 e il 1446 nella cappella absidale sinistra del Duomo di Monza.
Secondo fonti documentarie, attorno al 1771 essi furono staccati dalla parete di fondo della suddetta cappella in occasione della collocazione di un altare marmoreo poi rimosso, per entrare a far parte della collezione Trivulzio di Milano. Passati in eredità a Stefano Jacini, bisnipote per via materna di Luigi Alberico Trivulzio, sono stati donati al Museo e Tesoro del Duomo al fine di ricondurli definitivamente al contesto di provenienza.
Il nobile gesto rappresenta un anello ulteriore della straordinaria catena di mecenatismo che ha reso possibile l'apertura della nuova sede del museo, i numerosissimi interventi di restauro delle opere in esso conservate e, non da ultimo, il monumentale intervento di restauro della Cappella di Teodolinda dalla quale, come si è detto, provengono i due magnifici frammenti. Le opere saranno quindi eccezionalmente esposte per l'occasione e presentate nel corso di un incontro di studio prima di essere collocate, nel prossimo futuro, all'interno del percorso museale.

Sabato 27 settembre prossimo sarà possibile visitare, per la prima volta in assoluto e solo in questa occasione, la torre longobarda del Duomo di Monza. Dalle 14.00 alle 18.00 sarà accessibile, grazie ad una guida d'eccezione, l'unica testimonianza architettonica rimasta della prima basilica, fondata dalla regina Teodolinda nel 595. Previa prenotazione, i visitatori – raccolti in gruppi di dieci componenti ciascuno – potranno raggiungere ed entrare in quella che fu l'antica torre campanaria. Con i suoi 18 metri di altezza, è di gran lunga l'edificio più antico, e forse più segreto, del complesso monumentale del duomo, oltre ad essere una delle pochissime insistenze architettoniche altomedievali di una certa importanza in Lombardia.
Nata forse come una torre del palazzo di Teodolinda, trasformata in campanile dopo il IX secolo, fu inglobata nella basilica gotica e in parte ridotta per far posto, alla fine del XIV secolo, proprio alla cappella Zavattari. Fu sostituita dalla nuova torre campanaria, progettata dal Turati nel 1592, agli inizi del XVII secolo. Riportata all'antico splendore da un restauro realizzato a metà anni Novanta, è oggi oggetto di un intervento di valorizzazione che prende avvio proprio da questa prima breve apertura, allo scopo di diffondere la conoscenza di un monumento suggestivo e maestoso ad oggi ancora poco noto. Un simbolo inequivocabile, con il Tesoro, di quell'indelebile pagina di arte e di fede che fu il regno della grande regina dei Longobardi per l'intera storia dell'Occidente.
Anche in questo caso, la capienza è limitata (sono previste visite guidate gratuite per gruppi di 10 persone; ciascuna visita durerà circa 20 minuti, ingresso da via Lambro). E' necessario, quindi, prenotare allo 039.326383 entro le ore 18.00 di venerdì 26 settembre.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2008 (27-28 settembre) il museo garantirà a tutti i visitatori il beneficio del biglietto ridotto.