AREZZO – Dichiarazione di Marco Paolucci, Marco Bianchi e Cristiano Rossi (RC/SE) e Marco Tulli (Verdi): “In questi tempi di dura campagna contro ogni diritto civile e individuale pensavamo di esserci abituati a qualunque tipo di dichiarazione ma dobbiamo ammettere che Francini è riuscito anche questa volta a spiazzarci.
Infatti la sua dichiarazione a proposito della moratoria sulla 194 nella quale paragona le limitazioni delle nascite forzate cinesi alla libera scelta conquistata dalle donne italiane con uno storico referendum che ha segnato una svolta di civiltà per il nostro paese, ha del paradossale. Vorremmo ricordare anche che grazie alla legge 194, il numero degli aborti in Italia si è quasi dimezzato, mentre quelli clandestini si sono quasi annullati. Questa è una risposta concreta, ottenuta grazie alla legge 194 mentre il fatto che gli aborti, anche clandestini, tra le donne immigrate, siano invece in aumento ci deve muovere a sviluppare servizi di informazione sanitaria e mediazione culturale.
La campagna iniziata con la contrarietà al referendum sulla procreazione assistita svela oggi le sue vere finalità: la rimessa in discussione della legge sull’aborto.
Nel 2008 è gravissimo non voler accettare una discussione matura sul ruolo delle donne nel nostro paese, che si possono trovare in condizioni di grave disagio tale da dover affrontare una scelta tanto drammatica quanto, a volte, necessaria.
Vorremmo infine ricordare a Francini, che si erge a paladino dei diritti dell’individuo, che la Dichiarazione Universale dei Diritti, è dell’Uomo ma anche della Donna, cosa che lui pare dimenticare”.