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Conferenza stampa dei gruppi di opposizione

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Conferenza stampa dei gruppi consiliari di opposizione alla presenza anche dell’onorevole Maurizio Bianconi.
Paolo Enrico Ammirati e Francesco Macrì (An) hanno subito lanciato la “manifestazione aperta alla cittadinanza prevista presso Hotel Continentale venerdì 17 ottobre alle 18,30 per presentare la nostra proposta di città alternativa a quella che ci sta somministrando la giunta Fanfani. Credo che oramai sia evidente a molti aretini, ben oltre la percentuale che ci votò nel 2006, che la città sui grandi temi è addormentata: edilizia, sicurezza, economia. In merito al Piano Strutturale, concepito dalla precedente amministrazione, coerenza avrebbe voluto che fosse cestinato dall’attuale una volta insediata, visti anche i toni e gli argomenti usati in campagna elettorale. Invece si sono serviti di quel Piano Strutturale approvandolo tuttavia con storture a cui stanno adesso seguendo scorciatoie incoerenti tra l’altro con lo stesso programma con il quale chiesero il voto agli elettori.
Sulla sicurezza, diciamo solo che in una delle prime sedute del Consiglio Comunale promisero l’aumento di 20-30 unità a vantaggio dell’organico della Polizia Municipale. Ancora stiamo aspettando.
Sull’economia, la provincia di Arezzo veste purtroppo la maglio nera perché siamo diventati sudditi di Siena su tutto, rinunciando al ruolo di centralità territoriale che sempre ci ha privilegiato in passato e che dovremmo dunque rilanciare”.
“Era noto da tempo, a proposito di PM – ha sottolineato Francesco Francini (Popolari-liberali per il Pdl) che il vecchio comandante Enzo Gori sarebbe andato in pensione. Ebbene, non è stato sostituito con un regolare concorso ma la giunta si è inventata prima un bando, denunciato come irregolare da alcune forze di polizia, poi una sorta di commissariamento con un incarico a interim a un soggetto interno all’amministrazione senza alcuna esperienza e competenza nel settore. La vicenda è il simbolo dello sbando in cui vive questa amministrazione, incapace perfino di programmare la sostituzione del capo dei vigili”.
“Grazie alla nostra presenza ai lavori del Consiglio Comunale e della Commissione Assetto del Territorio – ha proseguito Stefano Baldi (Forza Italia per il Pdl) – possiamo testimoniare la mancanza di progetto complessivo di città che caratterizza gli attuali amministratori e il loro schizofrenico procedere. Sull’area Lebole poi, il recente atto di indirizzo approvato in aula è così generico la lasciare spazio a ogni forma di speculazione. In una zona della città che dovrebbe essere motore del suo futuro sviluppo”.
Nel suo intervento l’onorevole Maurizio Bianconi, vice-presidente del gruppo Pdl alla Camera dei Deputati, ha sottolineato come “esista un motivo di carattere nazionale che spiega l’immobilismo della giunta Fanfani. Essa è espressione di un partito, il Pd, in crisi di assestamento, con tutto ciò che ne consegue. Pensiamo solo al marasma che stanno vivendo a Firenze in vista delle prossime amministrative o in tante altre parti della nostra regione, limitandoci a focalizzare l’attenzione su questa. A livello nazionale, è indubbio che la politica del Pd ha portato alla cancellazione di alcune forze politiche che localmente governano invece proprio con chi le ha escluse da Roma. Ecco allora che una città che aveva bisogno di un colpo di reni, si trova alle prese con una classe dirigente figlia di questa tara politica. Nulla si è progettato da anni, nulla si sta progettando adesso, in termini di infrastrutture siamo addirittura tagliati fuori: aeroporto, Due Mari, transito ferroviario. Faccio solo l’esempio di quest’ultimo per il quale la proposta di una stazione sulla direttissima che avanzai addirittura al Sindaco Ducci venne bocciata senza appello per privilegiare una stazione in centro che oggi ci penalizza inevitabilmente. Insomma, c’è una storia di sbagli che la classe dirigente ha fatto, trasformando Arezzo in una città statica e chiusa dove l’università mai è decollata, la stampa rinuncia spesso al suo ruolo naturale di stimolo e nessuno ha pensato di stipulare un protocollo d’intenti con BancaEtruria, primo passo per un patto sociale forte per il rilancio di Arezzo e l’inversione di una tendenza che è di crisi drammatica. È venuta infatti meno la condizione di ricchezza diffusa che l’aveva caratterizzata. C’è un solo ambito per ora rimediabile ma se il Sindaco decide di sfruttare le armi a sua disposizione ed è la sicurezza. Le armi sono il decreto Maroni e i nuovi questore e prefetto, persone delle istituzioni verso le quali nutro piena fiducia”.