La rassegna (decima della serie “cinema e storia”) è organizzata in collaborazione con la Circoscrizione Fiorentina e il Comune di Arezzo. Curata da Ermanno Alpini, esperto e studioso di cinema, si articola in sei proiezioni in programma il venerdì sera, alle ore 21,30 in via Fiorentina 329, sede della Circoscrizione. L’ingresso è gratuito e libera la partecipazione al dibattito conclusivo. In pratica, fra ottobre e gennaio, verranno presentati tutti i lungometraggi comparsi nel secondo dopoguerra nelle sale cinematografiche italiane. In questo modo si vuole offrire al pubblico non soltanto la storia di una guerra civile che lasciò un segno profondo nell’Europa del Novecento, ma anche documentare il diverso approccio all’argomento del mondo del cinema (il ciclo si intitola così “Interpretazioni a confronto”).
Si inizia venerdì 24 ottobre con “L’assedio dell’Alcazar” di Augusto Genina (1940), in cui si ricostruisce la resistenza opposta, fra agosto ed ottobre del 1936, dalla guarnigione nazionalista di Toledo alle forze repubblicane. Coppa Mussolini alla mostra di Venezia, è il più importante dei cinque film prodotti nel periodo fascista che fanno riferimento alla guerra di Spagna. Nell’edizione redistribuita nel 1956 la sceneggiatura fu ritoccata per attenuarne la dimensione propagandistica.
Si prosegue il 7 novembre con il classico hollywoodiano “Per chi suona la campana” di Sam Wood, tratto dal noto romanzo di Hemingway e interpretato da Gary Cooper e Ingrid Bergman. Girato nel 1943 a guerra ancora in corso, il film ebbe nove “nomination”, ma un solo Oscar con Katina Paxinou, migliore attrice non protagonista. E’ un tipico prodotto della cinematografia americana, incentrato più sugli aspetti sentimentali che su quelli politici.
Due settimane dopo sarà la volta di un documentario di 85 minuti (“Morire a Madrid”) del francese Frédéric Rossif. Realizzato nel 1962 con materiali d’archivio ed immagini riprese nella Spagna di Franco, la pellicola è esplicitamente di parte repubblicana, ma ignora le contrapposizioni presenti nel composito fronte antifranchista. Non essendo stata reperita la versione italiana, sarà proiettato l’originale in lingua francese.
La prima parte del ciclo si chiude il 5 dicembre con “L’albero di Guernica” di Fernando Arrabal. Girato a Matera nel 1975, racconta la guerra civile con gli occhi di una contadina e del figlio di un latifondista castigliani, schieratisi con i repubblicani dopo il terribile bombardamento aereo di Guernica.
La seconda parte della rassegna cinematografica è in programma a gennaio con due pellicole più recenti: “Ay, Carmela” di Carlos Saura (1990) e “Terra e libertà” di Ken Loach (1995).