AREZZO – Con l’approvazione da parte del consiglio provinciale si è concluso l’iter del piano locale di sviluppo provinciale, le cui linee guida sono state illustrate ai consiglieri dall’Assessore alle attività produttive Andrea Cutini. "Siamo arrivati a questo documento dopo un lungo percorso di elaborazione con l’obiettivo di progettare lo sviluppo sostenibile del territorio – ha spiegato l’Assessore Cutini. Abbiamo puntato su elementi di innovazione di prospettiva, ma raccogliendo la parte migliore del lavoro già fatto in questi anni. Abbiamo adottato il criterio della concertazione con confronti ed approfondimenti in tutte le sedi, lavorando anche sulla base dello studio commissionato dall’istituzione distretti industriali a Nomisma focalizzato sull’economia del nostro territorio. Il piano punta sulla sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale dello sviluppo basata su quattro direttive che sono competitività, territorio, nuovo welfare e governance". Per il consigliere di Forza Italia Claudio Marcelli "oggi le imprese della provincia di Arezzo non hanno bisogno solo di aprirsi all’internazionalizzazione, ma anche di arrivare materialmente con i loro prodotti nei mercati. Il documento su questo è statico, bisogna andare a proporsi all’estero non solo con delegazioni ma con presenze importanti. Le aziende hanno bisogno di supporto logistico e infrastrutture anche tecnologiche" Il capogruppo di Rifondazione Comunista Giorgio Malentacchi ha sottolineato l’importanza dell’impegno profuso per arrivare alla stesura del documento. "L’obiettivo è vincere la sfida dello sviluppo dell’intero territorio provinciale – ha detto Malentacchi. Nei contenuti ci sono aspetti positivi e alcuni limiti ed il gruppo di Rifondazione Comunista vuole continuare a contribuire, come abbiamo già fatto, alla sua concreta applicazione". Per il capogruppo del Pd Francesco Ruscelli il piano "è uno degli atti più importanti dell’amministrazione ed è importante la metodologia con la quale è stato redatto. E’ infatti partendo dalla consapevolezza dei limiti che si può arrivare al giusto approccio", ha concluso Ruscelli. Il capogruppo di Forza Italia Leopoldo Pompili ha annunciato il voto contrario del suo gruppo in quanto il piano "manca di coraggio e di vere novità" e, dopo una modifica chiesta dal consigliere del Pd Gilberto Dindalini e fatta propria dalla Giunta provinciale, il punto è stato approvato a larga maggioranza. Approvate a maggioranza anche le modifiche statutarie e l’aumento di capitale sociale del Cinpa, società pubblica della quale la Provincia detiene la maggioranza. "Ci saranno da ora in poi due rami di azienda – ha spiegato il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli -, la conferma di quello della formazione dei dipendenti pubblici e la novità della gestione delle politiche attive sul lavoro. Prevista anche la diminuzione del consiglio di amministrazione da 5 a 3 membri. Grazie a questa operazione daremo anche una risposta positiva alle professionalità che in questo periodo hanno lavorato nel settore delle politiche del lavoro", ha concluso il Presidente della Provincia. Sul punto è intervenuto il capogruppo di Rifondazione Comunista Giorgio Malentacchi. "Pur riconoscendo la necessità delle modifiche proposte ed annunciando il nostro voto favorevole, sento il bisogno di fare alcune considerazioni di carattere generale – ha detto l’esponente di Rc. Vengono cedute porzioni di sovranità da parte dell’ente, viene meno un ruolo dell’assemblea consiliare e vorrei essere rassicurato su come si inserisce il ruolo di controllo del consiglio provinciale", ha concluso Malentacchi.