AREZZO – La sanità è stato uno degli argomenti al centro del dibattito congressuale del PdCI. Quello che sta avvenendo anche in Toscana sta suscitando forti preoccupazioni: riduzione di servizi, privatizzazioni progressive, costi ormai insostenibili per gli utenti, aumento dei tempi di attesa, confusione istituzionale aumentata con l’introduzione della Società della Salute. La reintroduzione, poi, dei ticket, di cui il PdCI ha chiesto l’abolizione, sta determinando dei veri e propri drammi familiari, che portano addirittura, in più casi, ad evitare l’effettuazione di analisi o a prorogarla nel tempo per l’impossibilità di pagare il ticket.
I Comunisti Italiani questa volta non si sono limitati alle lamentele e agli ordini del giorno. Hanno predisposto un vero e proprio progetto di riorganizzazione della sanità,valido sia per la Toscana, sia a livello nazionale. Il progetto sarà presentato al Congresso regionale e a quello nazionale.
I punti forza sono costituiti da una organizzazione che non inventa nuovi organismi, ma valorizza le istituzioni già previste dalla Costituzione, ed in particolare la Provincia, quale ente democraticamente eletto e territorialmente corrispondente alla ASL. Tale proposta,tra l’altro, è coerente con il documento approvato recentemente dal Consiglio provinciale di Arezzo.
Altro elemento portante del progetto è la ricomposizione reale, l’integrazione tra sociale e sanitario, compreso la parte ospedaliera, oggi svincolata, dove è stata costituita, dalla Società della salite, e quindi di fatto svincolata da ogni possibilità di indirizzo e di controllo dalle istituzioni locali. Il documento, comunque, entra nel dettaglio di tutta l’organizzazione socio-sanitaria e sarà un contributo importante nella definizione di un modello organizzativi e gestionale che garantisca realmente un servizio pubblico efficiente.
Su questa proposta il PdCI, finita la stagione dei Congressi, attiverà un confronto pubblico, con le altre forze politiche e con i cittadini