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Studi di settore, confronto tra Confartigianato e Ministero

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AREZZO – ‘La Confederazione si sta impegnando perché vengano adottate, in questa prima fase, soluzioni di carattere amministrativo che, ovviamente, non escludono la possibilità di definire altre tipologie di interventi per assicurare, in applicazione del Protocollo, che i nuovi indicatori di normalità economica siano equi e selettivi – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo Giovan Battista Donati – I primi interventi riguardano la definizione delle imprese marginali, la valorizzazione dello strumento dell'asseverazione e la costituzione di un gruppo di lavoro finalizzati a cogliere e risolvere le situazioni di criticità’.
Prosegue infatti il confronto tra Confartigianato e il Ministero delle Finanze sull'attuazione del Protocollo sugli studi di settore firmato a dicembre 2006. Dopo la riunione del 7 maggio, si è svolto ieri un incontro tecnico.
E proprio a breve sarà emanata, da parte dell'Agenzia delle Entrate, una circolare che affronterà, tra l'altro, il tema della concreta applicazione del "valore aggiunto per addetto", con particolare riferimento alle imprese che operano in condizioni di marginalità economica ed alle altre situazioni particolari per le quali si sta evidenziando che l'indicatore potrebbe non cogliere puntualmente la specifica realtà aziendale. Inoltre, verrà valorizzato l'istituto della asseverazione a garanzia del singolo contribuente e sarà costituito un apposito gruppo di lavoro destinato all'analisi delle criticità emergenti dalla concreta applicazione dei nuovi indicatori con il contributo delle Organizzazioni di categoria di volta in volta interessate.
‘Durante l'incontro di ieri è stato inoltre confermato che verranno al più presto avviati i corsi per la formazione congiunta dei funzionari degli uffici dell'Agenzia delle Entrate e delle strutture territoriali delle Organizzazioni – continua Donati – con l'obiettivo di rendere più efficace ed efficiente il confronto tra contribuente e amministrazione finanziaria in sede di applicazione degli studi di settore. Questi infatti, nati nel 1996, restano un proficuo strumento al servizio delle imprese da sfruttare al meglio. Con la nuova Finanziaria gli studi di settore sono diventati uno strumento più incisivo per l’accertamento anche se non sempre riescono a tener conto dei problemi specifici delle nostre aziende e della grande concorrenza con cui queste sono costrette a confrontarsi. Anche per questo diventa di rilievo affrontare i vari interventi necessari all’attuazione del protocollo d’intesa firmato col Ministero delle Finanze e far diventare gli studi di settore davvero uno strumento utile a far quadrare i conti e a ripartire le tasse in maniera equa’.