AREZZO – Dopo tante polemiche e discussioni sull’opportunità di intitolare una piazza al “Viva Maria!”, finalmente si incontrano in un faccia a faccia quattro fra i maggiori studiosi del movimento che poco più di due secoli fa partì da Arezzo e si estese a tutta la Toscana ed oltre, coinvolgendo Siena Firenze Livorno e riportando per breve tempo sul trono il Granduca, dopo aver cacciato le truppe francesi.
L’occasione è data dai Venerdì del Giacco, la serie di incontri organizzata dal Circolo ACLI di San Giuliano, dalla Bottega di Giacco e dal locale Comitato dei Genitori, col patrocinio del Comune di Arezzo e della Circoscrizione di Saione.
L’obiettivo dichiarato è di capire, fuori dagli schematismi ideologici che spesso tirano la Storia secondo bisogno o interesse politico, cosa sia veramente accaduto ad Arezzo e nei dintorni in quella primavera del 1799.
Il “Viva Maria!”, che per alcuni mesi portò la nostra città alla ribalta italiana ed europea, è da considerarsi un vanto o una vergogna? Fu movimento patriottico e popolare o reazionario, spontaneo o fomentato ad arte, libero o strumentalizzato? Giudizi opposti e feroci polemiche si inseguirono per tutto l’Ottocento ed hanno percorso anche il ventesimo secolo, fino alle recenti vicende sulla targa apposta (ed ora tolta) sulla piazza davanti alla Casa del Petrarca.
È possibile oggi, partendo dai fatti storicamente accertati, dare un giudizio finalmente obiettivo e appunto “storico”?
Cercheranno di rispondere, in un confronto serrato, Roberto Salvatori, studioso di storia moderna (Università di Siena), don Antonio Bacci, docente di storia della Chiesa all’Istituto Superiore di Scienze Religiose, Santino Gallorini, studioso e cultore di storia aretina, e il giornalista Marco Caneschi, penna del settimanale ‘Arezzo’.
L’appuntamento è come al solito al Circolo ACLI di San Giuliano per le ore 21 di venerdì 16 febbraio, all’indomani, singolare coincidenza, delle celebrazioni della Madonna del Conforto, nuova titolare della piazza e all’epoca ‘patrona’ degli insorti.
Articlolo scritto da: Luca Salvadori