AREZZO – La salute è il bene primario della persona. “E’ quindi evidente – commenta Giuseppe Fanfani nella sua veste di Presidente della Conferenza Provinciale dei Sindaci – che non possono essere sottovalutati né tanto meno trascurati i segnali di disagio che emergono nei confronti della quantità e della qualità dei servizi erogati dalla Asl 8”.
Per la sanità aretina è l’ora della svolta. “E protagonisti vogliono essere adesso anche i Sindaci – precisa Fanfani. Negli ultimi anni è emersa una visione “aziendalistica” della sanità che ha messo al primo posto i numeri ed i bilanci. In questo contesto, i Sindaci e basta vedere il ruolo e l’incidenza della loro Conferenza, hanno svolto un’azione marginale. Adesso bisogna voltare pagina. Tutti insieme: Regione, Asl 8, Comuni, operatori della sanità. Insieme per affermare una visione generale e non particolare, per tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini della provincia di Arezzo”.
Piena rivendicazione, quindi, del ruolo della Conferenza dei sindaci: “ci riuniamo con frequenza e con ancora maggiore assiduità l’Esecutivo. Insieme alla Asl stiamo definendo anche una piccola struttura di servizio, una Segreteria tecnica con personale sia dell’azienda che degli enti locali. Siamo decisi a svolgere, fino in fondo, il nostro ruolo”.
Tanto più che la situazione diventa sempre più difficile. “Ci sono proteste nelle realtà locali, c’è una conflittualità sindacale che è sfociata nella dichiarazione dello stato di agitazione e che la procedura di raffreddamento, necessaria ma non esaustiva, non potrà risolvere in maniera definitiva. La valorizzazione del personale interno è fondamentale in ogni politica di sviluppo ed il meccanismo dell’”importazione” di alcuni figure dirigenziali non può che destare perplessità. I problemi sono quindi evidenti e sia la Regione che la Asl 8 devono prenderne coscienza ed agire di conseguenza”.
Fanfani si rivolge in primo luogo alla Regione: “in questi anni le Asl “virtuose” non sono state premiate ma penalizzate. Chi ha “sforato” ha visto giungere risorse per i propri bilanci ma chi ha puntato, come nel caso della Asl 8, sul pareggio di bilancio non si è vista premiare in alcun modo con risorse aggiuntive. Se è necessario intraprendere azioni di governo della spesa, queste devono valere per l'intero territorio regionale”. E Fanfani va oltre: “non accetterò che la sanità aretina sia considerata di secondo livello e quindi subalterna. Non lo sarà né a Siena né a Firenze. E per questo è necessario un confronto diretto con l’assessore regionale sia per la programmazione economico – finanziaria che per quella organizzativa”.
Parità di condizioni, quindi. “E momenti di confronto e di consultazione devono essere pensati e realizzati anche per le scelte organizzative all’interno dell’azienda Asl che hanno maggior rilievo sulla qualità dei servizi e quindi sulla tutela del diritto alla salute dei cittadini”.
E questo è quindi il momento di applicare un’inversione di rotta rispetto al passato: “la Conferenza – ricorda il Presidente Fanfani – ritiene che il PAL per il triennio 2008-2010 possa essere uno strumento condiviso con il quale individuare le scelte prioritarie che deve essere redatto entro il 2007 e trovare attuazione nel triennio. Il PAL deve essere lo strumento per attrarre risorse aggiuntive che possano far superare la disparità di risorse assegnate tra le ASL toscane e anche all’interno della ASL 8”.
La Conferenza dei sindaci ha individuato alcune priorità. “Crediamo che la Asl debba avere una visione equilibrata tra ospedale e territorio che ovviamente valorizzi la rete ospedaliera e che punti anche sul potenziamento dei servizi sul territorio, sviluppando gli ospedali di comunità, ed i servizi domiciliari”.
La Conferenza ha anche elencato le "aree critiche" sulle quali lavorare: l'organizzazione del Dipartimento Emergenza urgenza in tutte le sue strutture con particolare riferimento all'Emergenza Territoriale ed al Pronto Soccorso; un nuovo rapporto con la Medicina Generale che comprenda l'organizzazione della continuità assistenziale ma soprattutto che stabilisca un complesso di relazioni tra Ospedale e territorio, tra Sociale e Sanitario tale da rendere effettiva la centralità della persona; la definizione di servizi di diagnostica finalizzati alla riduzione delle liste di attesa e a garantire a tutti cittadini della provincia di Arezzo pari opportunità e pari diritti; la definizione del complesso dei servizi e quindi delle risorse da assegnare basata su criteri territoriali, socio-economici ed epidemiologici; l'approntamento di programmi specifici ed innovativi volti al miglioramento della salute.
“Su questi temi – conclude il Presidente Fanfani – siamo certi che la Asl 8 e la Regione Toscana sono disponibili ad un confronto positivo e costruttivo che consenta di rispondere in maniera migliore alla domanda di diritto alla salute che tutti i cittadini, giustamente, pongono”.