AREZZO – L’approvazione del piano strutturale rappresenta un primo importante passo nel ripristino di un sistema di regole fortemente compromesso dalla politica delle varianti a pioggia e consente un recupero di fiducia da parte della città ferita dal sistema variantopoli.
Un segno di discontinuità che può sostanziarsi attraverso la redazione di un regolamento urbanistico, che veda la forte partecipazione dei cittadini e che rafforzi la pratica di uno sviluppo sostenibile, sotto i profili qualitativi e quantitativi e dei percorsi di trasparenza ed equità.
Negli ultimi mesi attraverso il lavoro della Cat, il piano adottato ha subito quelle necessarie modifiche chieste a gran voce da molti cittadini, preoccupati soprattutto di salvaguardare il territorio da un saccheggio economicamente immotivato.
Non servono fughe dalla realtà, serve invece orientare e guidare lo sviluppo a partire dalle reali esigenze e dai pratici fabbisogni e serve una svolta anche culturale sul terreno della politica urbanistica, attraverso la redazione di norme certe, chiare ed eque con una politica in grado di coniugare tali necessità con l’interesse generale di sviluppo e tutela del territorio e dell’ambiente.
Per questi motivi abbiamo sostenuto alcune forti modifiche quali ad esempio l’aeroporto, rispetto al quale serve prendere atto che il nostro territorio non risulta ricettivo a una infrastruttura così impattante e che nel caso emergano forti necessità in questo senso, esse debbano essere ricondotte a una politica di vasta scala territoriale.
La proposta di far passare nell’alveo del Castro la metropolitana, che non lede e non pregiudica la possibilità di una metropolitana di superficie la quale dovrà maturare di pari passo ad un approccio diverso sul sistema complessivo dei trasporti.
La cancellazione della devastante cementificazione prevista nella collina di Sitorni e Stroppiello che a nostro avviso rappresentava la deformazione quantitativa di una strategia pur condivisibile.
Un piano più aderente alla realtà, un passaggio importante ma non esaustivo, da ora ricomincia un impegno che auspichiamo partecipato e condiviso.