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Nuovo progetto Riconversione zuccherificio Sadam

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Nuovo progetto Riconversione zuccherificio Sadam

FIRENZE – La Cia Toscana, stamani presente all’incontro con i sindacati, chiede un nuovo progetto Riconversione zuccherificio Sadam: occorre riaprire una trattativa.
Cia Toscana: «Riaprire un confronto basato sull’avvio di un percorso di aggregazione dei produttori agricoli per il pieno riconoscimento economico dell’impresa agricola nel contesto del progetto»

«Cia Toscana dichiara la sua piena disponibilità ad una riapertura del confronto su ipotesi alternative rispetto a quella avanzata, che siano maggiormente in grado di integrare nel percorso di filiera le esigenze industriali con le peculiari caratteristiche dell’agricoltura».

E’ questa la posizione della Confederazione Italiana Agricoltori della Toscana, a seguito dello sfumato tentativo di intesa tra le parti interessate al futuro dell’agricoltura che ruota intorno allo zuccherificio di Castiglion Fiorentino (Ar). A seguito di un lungo periodo di incontri e trattative, si è infatti concluso a inizio anno il percorso che doveva portare alla firma di un protocollo di intesa tra enti pubblici e associazioni degli agricoltori, al fine di creare accordi di filiera che permettessero all’indotto bieticolo saccarifero di seguire senza ulteriori disastrose conseguenze la riconversione dello stabilimento di proprietà della Sadam. «La posizione della Cia Toscana – ha affermato Marco Failoni, della presidenza Cia Toscana, questa mattina nel corso dell’incontro tra i sindacati tenutosi a Castiglion Fiorentino – resta quella di agevolare l’occupazione coinvolta sia dal punto di vista degli addetti, sia da quello degli agricoltori cercando di tutelare questi con accordi di filiera che mirino al mantenimento dei redditi».

La Cia Toscana, che fin dall’inizio era scesa in campo per lanciare una riconversione mirata allo sviluppo delle agri-energie, al termine della lunga fase di confronto, ampio ed approfondito, «prende atto che, ad oggi, non vi sono i presupposti per concludere il percorso avviato ed addivenire al un protocollo di intesa tra le parti». «Tale esito – sottolinea la Cia Toscana – non è dipeso dalla volontà dei soggetti coinvolti nel confronto, bensì da oggettive difficoltà di integrazione tra le logiche proprie di una strategia industriale (dimensionamento, business plan, etc..) e le strategie di sviluppo dell’agricoltura, derivanti da specifiche esigenze di ordine sia organizzativo che economico».

Nei mesi scorsi la Cia Toscana era stata protagonista di numerose iniziative per favorire una trattativa costruttiva tra le parti in causa. «Ci siamo mossi sia avanzando proposte ed ipotesi di lavoro, come l’apertura di una fase di sperimentazione delle coltivazioni potenzialmente utilizzabili per l’alimentazione dell’impianto – afferma il Presidente della Cia, Giordano Pascucci – sia promovendo il confronto tra tutti gli attori interessati, istituzionali ed economici ritenendo che le agri-energie rappresentino uno dei settori di sviluppo strategico per il futuro dell’agricoltura toscana, quale opportunità economica nel contesto della nuova visione multifunzionale dell’impresa agricola, orientata a valorizzarne la funzione ambientale».

Nel prendere atto dell’esito negativo del confronto sulla proposta di ristrutturazione avanzata dal gruppo SADAM, Cia Toscana dichiara la sua piena disponibilità ad una riapertura del confronto su ipotesi alternative rispetto a quella avanzata, che siano maggiormente in grado di integrare nel percorso di filiera le esigenze industriali con le peculiari caratteristiche dell’agricoltura. «La riapertura di un proficuo confronto – avvisa la Confederazione – deve basarsi su un diverso approccio metodologico, fondato su una progettualità di filiera che comporti necessariamente la rimodulazione del progetto industriale, l’avvio di un percorso di aggregazione dei produttori agricoli, la loro partecipazione al processo di filiera, il pieno riconoscimento economico dell’impresa agricola nel contesto del progetto».