AREZZO – Infondata e totalmente pretestuosa. Così l’Assessore provinciale alla cultura Emanuela Caroti definisce l’interrogazione della consigliera di Forza Italia Leonora Ferrotti sulla presenza del Ministro Rosy Bindi alla terza edizione della Notte Rosa. "Dalle sue affermazioni – replica l’Assessore Caroti – si deduce che la consigliera non era presente all’inaugurazione della Notte Rosa e che, comunque, le informazioni assunte non corrispondono al vero. L’Onorevole Rosy Bindi ha presenziato in qualità di Ministro donna della Repubblica Italiana, non ha minimamente fatto cenno alla sua candidatura a segretario del Partito Democratico e si è limitata a poche parole di apprezzamento della manifestazione e di augurio perché le donne possano sempre più affermarsi in tutti i campi della vita sociale. Ha concluso auspicando un futuro "rosa" come il colore della notte perché rappresenta la serenità e la speranza. Tra l’altro il Ministro già nella passata edizione della Notte Rosa avevo aderito alla manifestazione alla quale non poté essere presente per motivi personali. Se, nel corso della serata, c’è stata la raccolta di firme da parte dei suoi sostenitori, ciò è avvenuto in modo del tutto privato ed autonomo rispetto alle attività organizzate e previste nel programma. D’altra parte nessuno può impedire a qualunque cittadino di esercitare i propri diritti civili riconosciuti, in primis, dalla Costituzione. Nella stessa serata ci sono state tante iniziative autonome che non erano incluse nel format della manifestazione come, ad esempio, quella dei giovani musicisti che, vista la folla, hanno colto l’occasione per cercare un po’ di notorietà e di pubblico. Non c’è nessuna caduta di stile, quindi, e nessuna promozione politica di parte in quanto abbiamo fatto, e le migliaia di cittadini che hanno affollato la città per partecipare alla Notte Rosa lo hanno visto bene con i propri occhi. Per questo, stavolta, mistificare la realtà per l’opposizione sarà ancora più difficile del solito", conclude l’Assessore alla cultura Emanuela Caroti.