AREZZO – La Provincia di Arezzo, nell’anno delle Pari opportunità, ha deciso di conferire a Malalai Joya, deputata e donna afgana, eletta democraticamente in Parlamento ed espulsa dallo stesso per la sua lotta a favore delle donne e contro i signori della guerra fondamentalisti, la cittadinanza onoraria ideale. L’iniziativa gode del patrocinio della Commissione Pari opportunità della Regione Toscana, e prevede, nel corso della permanenza della deputata in terra aretina, il conferimento della cittadinanza onoraria da parte dei comuni di Bucine e Montevarchi, ed iniziative promosse dal comune di Pratovecchio. Mercoledì 10 ottobre alle 17, durante il Consiglio provinciale pubblico, Malalai Joya riceverà l’attestato di cittadinanza ideale: "E’ un onore ospitare questa giovane e coraggiosa donna – dichiara Vincenzo Ceccarelli, Presidente della Provincia di Arezzo – che si batte per i diritti delle donne e per una vera democrazia in Afganistan. Da quell’Italia più sensibile alle battaglie per la democrazia di un paese così antico e cruciale per i rapporti internazionali, giunga il sostegno a questa giusta causa". La giovane nel pomeriggio sarà a Montevarchi ospite del Consiglio comunale, dove alle 15.30 riceverà la cittadinanza onoraria, la sera invece a Pratovecchio, dove incontrerà la cittadinanza e gli amministratori locali che si sono impegnati a presentare una mozione di solidarietà. Domani, 9 ottobre, parteciperà alle 16.30 al Consiglio comunale di Bucine, anch’esso impegnato a sostenere la deputata afghana e a far conoscere le sue denunce. Come già detto, riceverà la cittadinanza onoraria ideale nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo: "Il Consiglio provinciale aperto che si terrà mercoledì 10 ottobre alle 17 – ha spiegato Antonio Perferi, Presidente del Consiglio provinciale – è segno della sensibilità democratica di un organo che, pur interpretando diversamente le vicende afghane, riconosce unanimemente il coraggio di questa donna che combatte per affermare la democrazia nel suo Paese". Malalai Joya, 27 anni, in precedenza delegata della sua provincia, Farah, alla Loya Jirga, l’assemblea che ha scritto la nuova Costituzione, ha subito, in quella sede, il primo di una serie di attentati in seguito alla sua aperta opposizione ai fondamentalisti e ai signori della guerra, di cui denuncia instancabilmente i crimini. Nel settembre del 2005 Malalai è stata eletta nella Wolesi Jirga, la Camera dei Deputati afghana, per rappresentare la sua provincia. Lo scorso 21 maggio è stata sospesa dal Parlamento afgano fino alla fine della legislatura. Tra le testimonianze della situazione afghana, Malalai Joya ha citato gli oltre 100 suicidi all’anno di giovani donne per disperazione delle miserabili condizioni in cui vivono, spesso realizzati dandosi alle fiamme, documentati dalle foto delle terribili sofferenze patite dalle sopravvissute. "Questo è solo una piccola evidenza della situazione gravissima dell’Afghanistan, dove il problema principale è la sicurezza, il rispetto dei diritti umani quotidianamente calpestati , insieme alla corruzione che dirotta tutti gli aiuti umanitari nelle tasche dei signori della guerra".