AREZZO – «È vero che in politica dovrebbero contare le idee e non i numeri. Ma il consigliere Macrì applica in maniera troppo estesa questo concetto non considerando la reale entità delle cifre». Esordisce così dell'assessore alle Politiche giovanili Lucia De Robertis «Play non è costato 290mila euro ma oltre 600mila – continua l’assessore -. Questa non ininfluente precisazione fa cadere, come un castello di carte, tutte le conseguenti affermazioni dell’ex assessore della Giunta Lucherini.
Macrì ha probabilmente letto con voluta disattenzione le delibere comunali e non certo con imperizia considerando la sua esperienza amministrativa. Con lo stesso sistema, per il suo straordinario attaccamento ai media, gli articoli sui giornali. E disattento è stato anche alle convocazioni della Commissione Cultura alle quali ha partecipato 2 volte su 12. Se fosse intervenuto avrebbe potuto ascoltare, in maniera diretta, tutto quanto c’era da sapere su Play e chiedere ciò che gli fosse eventualmente non chiaro. Tutti questi elementi convergevano su un dato e cioè che 290mila euro non era il costo della manifestazione ma il totale del contribuito ad essa dei soggetti pubblici e degli sponsor da questi stessi enti attivati». L’assessore De Rebortis conclude così il suo duro attacco: «Questa cifra è stata ripetutamente data, ma, per completezza d’informazione verso Macrì, ricordo che l’impegno economico del Comune di Arezzo era di 130mila euro».