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Italiani ultimi in Europa per la cura nel vestire

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MILANO – Una ricerca internazionale, realizzata dal Gruppo AXA, ha rivelato che gli italiani, pur vivendo nella patria della moda, sono il popolo europeo che cura meno il modo di vestire, con appena il 68% dei lavoratori che dichiara di prestare sempre attenzione ai capi che indossa.

Primi nella cura dei propri abiti sono invece i tedeschi, con l’88% dei lavoratori teutonici preoccupati del proprio stile.

Alla domanda “curo sempre il modo di vestire?”, hanno risposto di sì l’88% dei lavoratori tedeschi, l’83% dei portoghesi; l’82% dei belgi; il 79% degli inglesi; il 78% degli americani e degli spagnoli; il 75% dei cinesi; il 71% degli australiani, il 70% dei francesi e il 68% degli italiani. Ultimi in classifica risultano i giapponesi, con solo il 41% dei consensi.

Più attenti all’aspetto esteriore che agli abiti
Migliori risultati si ottengono quando si chiede se “Tutti devono avere cura del proprio aspetto esteriore?”. In questa classifica gli italiani sono quarti, mentre primi risultano i lavoratori portoghesi, con il 98% di sì. Seguono i tedeschi, col 95% di risposte affermative; quindi i cinesi (94%) e gli italiani, con l’88% di sì. Successivamente troviamo gli spagnoli (85%); gli americani e gli inglesi (77%); i belgi (76%); gli australiani (75%); i francesi (63%) e ancora ultimi i giapponesi con il loro 44% di sì.

Pessimisti ed ottimisti
In questi risultati gli ottimisti leggono una diffusa sicurezza degli italiani nel loro innato gusto nel vestire che è dato per scontato quando si controlla l’aspetto esteriore complessivo. I pessimisti, invece, leggono in queste risposte una conferma della perdita progressiva dello stile italiano nell’abbigliamento.

La ricerca
I dati sono tratti dall’indagine internazionale “AXA Ricerca sulla pensione III edizione” condotta in 16 paesi del mondo industrializzato, Cina compresa. La ricerca è stata realizzata ricorrendo ai maggiori istituti di statistica dei differenti Paesi (per l’Italia Eurisko), coinvolgendo complessivamente oltre 9000 persone.