AREZZO – “Il progetto del Partito Democratico, che ha preso corpo recentemente con la tenuta dei congressi nazionali dei Democratici di Sinistra e della Margherita, rappresenta per molti aspetti una sfida di modernità. A oggi l’attesa maggiore nei confronti del nascente soggetto politico da parte delle giovani generazioni è legata alla capacità che quest’ultimo avrà di riformare i tempi e i modi dell’agire politico.
All’interno delle mozioni uscite vincitrici si nota una propensione e uno slancio verso una nuova formazione che sappia rinnovare la politica italiana modificandone i difetti ed esaltandone i pregi e, testualmente, “un progetto per il paese che veda nel PD il soggetto trainante per la modernizzazione italiana” e che sappia “restituire alla politica l’intelligenza e l’autorevolezza necessarie per capire il paese e sostenerlo nel cambiamento”.
Il Partito Democratico avrà successo se milioni di persone lo vivranno come un fatto nuovo. Capire la forza di questo progetto significa prendere atto che una stessa classe dirigente non può condurre con la medesima forza, credibilità e appeal stagioni diverse. Non è una questione d’età, non conta il numero dei successi elettorali o delle sconfitte, non è questione di percentuali e tanto meno di generosità. Più semplicemente è una questione di autorevolezza della politica e del progetto.
È proprio questa l’esigenza che maggiormente si riscontra nelle nuove generazioni, il superamento degli steccati che hanno impedito all’Italia di rimanere al passo con i tempi e con le difficoltà di un’economia globalizzata.
A questo proposito serve l’apporto di nuove leve e di chi sa interpretare al meglio le esigenze dei più giovani, occorre costruire un progetto che non abbia come temine ultimo la fine di una legislatura ma affronti con responsabilità le sfide e i problemi del futuro.
Pare quanto mai necessario investire sui saperi per innalzare il tasso di innovazione, promuovendo l’università e la ricerca, argomento su cui il Governo è intervenuto, ma sul quale occorre fare di più; si tratta infatti di creare le condizioni giuste per dare origine a un mercato di competitività che faccia emergere nuovi talenti attraverso strumenti improntati sulla meritocrazia.
Alle problematiche dell’oggi come le nuove sacche di povertà, la precarietà del mondo del lavoro e un sistema sociale più moderno, si contrappongono le grandi questioni del domani, quali l’Ambiente e l’Europa. Affrontare in modo costruttivo questi temi significa tornare ad agire con una prospettiva di più ampio respiro, che guidi un’azione politica degna di questo nome. Per tale motivo va il plauso al risanamento dei conti pubblici che il Governo sta portando a compimento.
Il raggiungimento di tali finalità presuppone alla base la precisa volontà di investire rapidamente sulla formazione di una nuova classe dirigente che diventi il fulcro di un progetto di più ampio respiro. Diviene opportuno inserire ai primi punti dell’agenda costitutiva del nascente Partito Democratico, un preciso percorso, teso a creare le condizioni affinché i futuri dirigenti e amministratori sappiano cogliere al meglio le sfide della modernità e le affrontino con vero spirito riformista.
Il consolidamento in Toscana delle liste dell’Ulivo, esteso nelle prossime elezioni amministrative anche ai comuni capoluogo, unito alla prospettiva della creazione di un gruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale ad Arezzo, devono spingere a considerare la formazione come una priorità e seconda, ovviamente, solo alla definizione dei principi e dei valori alla base della piattaforma politica del PD”.