ROMA – Per ottenere il diritto ad un PIN, spiega Paolo Landi di Adiconsum, ci sono voluti anni di lotta, migliaia di denunce di famiglie alla Telecom e all’Autorità delle comunicazioni e ricorsi a procedure conciliative per contrastare i comportamenti non corretti con i numeri a valore aggiunto: 144, 166, 709, 892, 899, ecc..
Dopo molte resistenze Telecom ha adottato un PIN di sicurezza che permette alle famiglie che non vogliono correre rischi e avere brutte sorprese in bolletta, di disabilitarsi dai cosiddetti numeri a valore aggiunto e, in caso di bisogno, di poterli riabilitare.
Il PIN è entrato in vigore il 2 aprile e molti sono stati gli utenti che ne hanno fatto richiesta.
Tutto ciò ha consentito una netta riduzione dei reclami che si registravano nel passato.
E’, quindi, confermata la validità di questo strumento come tutela delle famiglie da un uso non responsabile.
Adiconsum chiede oggi all’Autorità delle comunicazioni di estendere questo impegno anche agli altri operatori del settore della telefonia.
Alcuni di questi si sono rivolti alla Magistratura, perché considerano il PIN una minaccia al loro business. Non vorremmo che ancora una volta l’amministrazione della giustizia si faccia carico di aspetti di business e/o speculativi più che della tutela della famiglia.
Ricordiamo l’uso speculativo di questi numeri è stato talmente rilevante che la stessa Autorità ha sanzionato pesantemente nel passato alcuni di questi operatori (OLO).