AREZZO – "La crisi oramai cronica delle coalizioni politiche tradizionali, la difficoltà di identificazione dopo il crollo delle ideologie, la sperequazione tra eletti ed elettori, ancora non hanno trovato il punto di svolta verso una sana ripresa del dialogo dentro e fuori le istituzioni". E' questo quello che si legge in una nota diffusa da Daniela Manganelli per i Circoli del Buongoverno di Arezzo. "Queste difficoltà sono ancora più evidenti in ambito locale: Forza Italia ad Arezzo è appena uscita da un congresso lacerante che, in sordina, ha spaccato il partito e che per questo non ha avuto né vincitori e né vinti. Eppure nessuno, soprattutto dalla parte di chi ritiene di avere vinto, ha sentito il bisogno di offrire al partito e alle tante persone che vorrebbero votare centrodestra alle prossime elezioni, una visione politica unitaria e radicata sul territorio. E invece abbiamo assistito al solito spettacolo di articoli, note, informative, spot televisivi dal contenuto più o meno oscuro ai più ma che hanno il sapore di messaggi in codice per agli addetti ai lavori.
La nuova coordinatrice comunale di Forza Italia, portata in giro come un trofeo, non è aiutata ad avviare il difficile compito che si è accollata, non sono aiutati gli elettori e gli alleati a comprendere che cosa sta succedendo, non è aiutata Forza Italia da una “gestione padronale” che, ce lo consenta Rossella Angiolini, non aiuta neppure lei. Da qui si spiega “l’opposizione di facciata” al piano strutturale di stampo sovietico appena approvato dal Comune di Arezzo. Ricordiamo che uno dei più grossi deficit che la nostra città registra in questo momento è quello di non avere nessun politico influente a livello nazionale e regionale che possa essere un valido interlocutore per le problematiche locali. La politica che divide invece di aggregare, non è degna di un grande partito e di grandi personalità. Ci incoraggia a credere ancora nella politica il gesto del nuovo Sindaco di Lucca Mauro Favilla che appena eletto ha rinunciato allo stipendio da Sindaco a favore delle attività sociali del Comune, dichiarando accanto a Berlusconi che la politica non è né un mestiere né un investimento. Anche ad Arezzo il centrodestra ha fatto cose egregie e Forza Italia ne è stata protagonista, ma non vorremmo che tale patrimonio fosse sperperato per l’incapacità di una classe dirigente, che già in passato ha commesso gravi errori di valutazione su persone e cose, di sapersi rinnovare e di sapere unire tutte le anime. E’ per questo che i Circoli del Buongoverno ad Arezzo e in tutta Italia vogliono essere un centro di cultura apartitico, quindi al di fuori e al di sopra delle divisioni classiche dei partiti, ma non apolitico, in quanto si presentano come l'anima culturale del centro-destra. Un luogo dove, attraverso il dibattito e la riflessione sulle attività del Governo nazionale e delle amministrazioni locali, si possa giungere alla costruzione di una identità culturale comune a tutte le forze politiche che hanno contribuito alla vittoria e al consolidamento della Casa delle Libertà".