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Finanziaria 2008: segnali positivi ma la crescità è ancora bassa

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Finanziaria 2008: segnali positivi ma la crescità è ancora bassa

AREZZO – "E’ una Finanziaria meno dolorosa della stangata che ci ha colpito l'anno scorso: va nella giusta direzione e si intravedono i primi positivi segnali di alleggerimento del peso fiscale e del carico burocratico verso le piccole imprese". Così il Direttore Generale di Cna Arezzo Giuseppe Ginepri commenta la manovra di bilancio per il 2008 sottolineando i segnali positivi sul fronte della pressione fiscale, dell'equilibrio dei conti pubblici e del contenimento dei costi della politica e della pubblica amministrazione. Ma secondo Cna alla manovra deve seguire una vera e propria politica finalizzata alla crescita del paese, ancora troppo bassa.
“Dopo l'inasprimento fiscale e contributivo che ha contraddistinto la Finanziaria 2007 – osserva Ginepri – in questa manovra si intravedono segnali di diminuzione delle aliquote fiscali e di alleggerimento degli adempimenti per le imprese: mi riferisco, per esempio, alla semplificazione degli adempimenti fiscali per le aziende con ricavi fino a 30 mila euro, da tempo sostenuta a gran voce da Cna. Si tratta di 900 mila aziende su un totale di circa 6 milioni, ma potrebbero essere molte di più se si innalzasse il tetto dei ricavi. Positiva anche la riduzione delle aliquota Irap dal 4,24 al 3,9% e dell’Ires dal 33 al 27,5%. Questo ritocco – continua Ginepri – rappresenta un’azione che contribuisce a ridare competitività al sistema, anche se a guardar bene è solo un piccolo passo verso la riduzione della pressione fiscale al 43%, che resta una delle più alte in Europa”.
Secondo Ginepri il metodo del confronto con le parti sociali quest’anno si è dimostrato funzionale alle esigenze delle imprese, ma c’è ancora molto lavoro da fare su altre questioni fondamentali quali il contenimento della spesa pubblica, lo sviluppo dell’infrastrutture, l’eliminazione degli sprechi e la liberalizzazione del mercato dell’energia.
“In particolare – fa notare il Direttore Cna – occorre proseguire con determinazione sulla strada della semplificazione amministrativa: esperienze positive come quella di recente presentata dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Arezzo dimostrano che c’è la sensibilità e la voglia di creare tutte le condizioni tecniche e pratiche per dare un sostegno concreto alle imprese”.
E guardando alle cifre macroeconomiche della Finanziaria 2008, Cna fa notare che non sono tutte rose e fiori. “Il pil stimato quest'anno – precisa il direttore Cna – si attesta all'1,9% e il prossimo anno scende all'1,5%. Troppo poco, a dimostrazione che l'azione di governo resta debole sotto il profilo delle politiche per la crescita. Per dare una sferzata all'economia del paese occorre, per esempio, sostenere di più la domanda interna e le imprese che si internazionalizzano. Qui, però, serve anche l'aiuto dell'Europa. L'euro forte, infatti, penalizza le nostre esportazioni”.
Gli artigiani e le piccole imprese si aspettano di migliorare la manovra indirizzandola verso lo sviluppo del paese. “Si tratta – sostiene Ginepri – di liberare risorse abbattendo il più possibile i costi della pubblica amministrazione e le inefficienze, per poi utilizzarle in investimenti utili alla crescita del paese. Quello che chiediamo è di invertire subito il trend crescente della spesa pubblica. Non basta certo congelare lo stipendio dei parlamentari per rastrellare risorse per il rilancio del paese. Occorre intervenire sulle inefficienze della pubblica amministrazione e sulla duplicazione inutile degli enti pubblici, sia centrali sia territoriali. Per poi continuare sul fronte di una seria riforma delle pensioni, abbinata magari a una riforma degli ammortizzatori sociali”.
Cna spiega di non aver firmato il protocollo sul welfare perché non ne condivide l'impostazione. L'accordo non prevede nessuna azione reale di riduzione della spesa previdenziale e introduce nuove discriminazioni tra lavoro autonomo e dipendente. “Ci attendiamo provvedimenti a latere a quel documento – conclude Ginepri – per esempio, la riduzione dei premi Inail per le aziende virtuose che in tre anni non abbiano fatto registrare incidenti e infortuni sul lavoro”.