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Fanfani firma i referendum elettorali

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Fanfani firma i referendum elettorali

AREZZO – «Sottoscrivo il referendum elettorale sia perché non ho mai condiviso la riforma, e quando ero parlamentare la ho combattuta, sia perché ritengo che la richiesta di referendum possa essere utile incentivo per il Parlamento a modificare urgentemente ed efficacemente la legge , ed infine perché ritengo che la legge sia stata dannosissima per l’Italia Intera». Questo, in sintesi, il pensiero del sindaco Fanfani che ha deciso coì di schierarsi a sostegno del referendum che vuol modificare l'attuale legge elettorale. Legge che, secondo Fanfani, dà alle segreterie dei partiti la possibilità di predeterminare la composizione del parlamento già prima delle elezioni, contribuendo alla disaffezione dalla politica che oggi è fenomeno sempre più evidente.
«La legge elettorale in vigore ha spogliato i cittadini dalla possibilità di scegliere i propri rappresentanti – continua Fanfani – ma soprattutto ha prodotto effetti devastanti per il territorio. La città di Arezzo ne è la prova essendo stata sciaguratamente privata di ogni sua rappresentanza parlamentare. Il rimprovero va sia al Centro Destra che ha voluto questa infausta legge, sia a tutti i partiti che la hanno applicata in danno della nostra città, privandola dei due parlamentari che precedentemente aveva. Nessun parlamentare del centro sinistra, nessun parlamentare del centro destra. In queste condizioni la città di Arezzo è declassata, e non c’è da meravigliarsi se poi non si riesce a trovare ingresso ai grandi finanziamenti nazionali ed europei, o se si fa fatica anche a far fermare un treno. Arezzo deve riassumere la dignità ed il potere politico che aveva in passato quando poteva contare su uno stuolo di valenti parlamentari ed uomini di governo che, in alcuni periodi, arrivarono ad essere sei. Questo è il mio auspicio. Lo stesso vale anche per il livello regionale, poiché anche la legge regionale frutto di infelice accordo trasversale che sostanzialmente rispecchia quella nazionale, ha la caratteristica di aver riservato la scelta del parlamentino regionale ai partiti, togliendo la scelta ai cittadini e privando il territorio dei rappresentanti che avrebbe potuto avere. Io rivendico alla città una maggiore autorevolezza ed una maggiore rappresentanza. Ma con questa legge elettorale è impossibile sperare in un futuro migliore posto che le segreterie nazionali dei partiti hanno dimostrato di non aver a cuore la nostra città.
Voglio con la sottoscrizione del Referendum , come primo cittadino, indicare lo sdegno della intera città ed invocare una civile e democratica ribellione contro la espoliazione delle nostre legittime rappresentanze istituzionali.»