AREZZO – Una folta delegazione di estetiste aretine ha partecipato a Pisa alla manifestazione contro il regolamento di attuazione della legge regionale che disciplina il settore.
“Oltre 200 professioniste – commenta Mauro Borgogni responsabile della categoria per CNA Arezzo – hanno chiesto alla Regione modifiche sostanziali, riservandosi di decidere, qualora la loro richiesta non venga accolta, nuove e più incisive iniziative al fine di contrastare un regolamento che mette a rischio il 40% dei centri estetici per l’impossibilità oggettiva di adeguarsi alle nuove norme.”
Le estetiste vengono penalizzate con regole che equiparano i locali di queste attività a cliniche ospedaliere. I centri di estetica dovranno adeguarsi alle norme del regolamento regionale entro 36 mesi e se per motivi di spazio non potranno farlo, come nei centri storici, saranno costrette a limitare la propria attività o chiudere con conseguenze dirompenti su attività in sviluppo che offrono ancora possibilità di occupazione.
“In provincia di Arezzo a fronte delle circa 200 attività esistenti – precisa Borgogni – si stima che saranno poco meno di 100 quelle che avranno seri problemi di adeguamento”.
Il Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2004, n. 28 ‘Disciplina delle attività di estetica e di tatuaggio e piercing’ è stato approvato, con i contenuti ricordati, dalla giunta della Regione Toscana il 1° ottobre scorso.
“Tutto questo è avvenuto nonostante che associazioni di categoria (CNA, Confartigianato e Casartigiani) – conclude Borgogni – abbiano a suo tempo presentato una serie di proposte di modifica e/o integrazione e richiesto la sospensione dell’iter per i gravi danni che questo arrecherà ad un gran numero delle attività di estetica operanti in Toscana”.