AREZZO – Andrea Boldi, Presidente degli orafi di Confartigianato Imprese Arezzo, l'Associazione che raggruppa oltre ottocento aziende orafe aretine, interviene sul futuro del settore. "Giovedì si terrà in Camera di Commercio un incontro delle categorie orafe con i rappresentanti della Regione Toscana sugli interventi urgenti a sostegno del distretto orafo aretino; la proposta di Confartigianato – Precisa Boldi – è volta ad ottenere un fondo di contro-garanzia da parte della Regione per la copertura delle nuove erogazioni di prestito d'uso per le aziende orafe e argentiere.
Negli ultimi anni, – prosegue – in seguito alle difficoltà del settore, alla introduzione della disciplina di Basilea 2 ed all'aumento irrefrenabile della materia prima, gli impieghi di metallo da parte degli
istituti di credito si sono ridotti in termini quantitativi pur rimanendo stabili come valor complessivo,e si prevede per il prossimo anno un ulteriore aumento del prezzo dell'oncia che spiazzerebbe ulteriormente gli operatori".
"Attraverso l'intervento dei consorzi fidi del territorio, con i quali da mesi dialoghiamo, in collaborazione con le altre associazioni di categoria su questo tema, vogliamo promuovere nuove erogazioni di metallo a condizioni favorevoli: un totale di 2mila kilogrammi d'oro e 50mila di argento. Materia prima da mettere a disposizione di quelle aziende che continuano a credere e ad investire nel settore orafo di Arezzo".
"Sono assolutamente certo – Puntualizza il Presidente degli orafi di Confartigianato Imprese – che le banche del territorio che ci hanno sempre sostenuto in questi decenni di sviluppo saranno parti attive nel rilancio delle aziende del distretto orafo di Arezzo; rilancio che in base ai dati del primo semestre 2007 sembra già avviato e che si può consolidare con una iniezione di fiducia che l'operazione da noi proposta può generare".
"Credo che questa sia la priorità per il settore – prosegue Boldi. Occorrono interventi urgenti per fronteggiare gli effetti negativi che la corsa delle quotazioni del metallo prezioso ed il progressivo indebolimento del dollaro rispetto all'euro stanno già producendo sull'operatività delle nostre aziende; si tratta di effetti che rischiano di aggravarsi ulteriormente nel corso del 2008 se non si attiveranno nuovi strumenti per neutralizzare le ondate speculative in atto sulle materie prime.
E' ovvio – Conclude Andrea Boldi – che l'attivazione del fondo di contro-garanzia sul prestito d'uso non risolve tutti i malanni del settore, ma sono dell'avviso, come ogni artigiano, che occorre cominciare da qualcosa di concreto e tangibile che aiuti i nostri associati a lavorare meglio".