AREZZO – Dichiarazione di Giorgio Renzi Capogruppo PdCI: «Venerdì 14 dicembre, all’ingresso dell’Ospedale dì Arezzo c’era un cartello: Arriva l’assessore e chiude la mensa dei lavoratori. A mia richiesta di informazioni, mi è stato risposto che c’era l’inaugurazione del nuovo centro 118, che interveniva l’Assessore regionale alla sanità e che l’ASL 8 aveva deciso di chiude le mensa, ed il bar aziendale, per preparare il ricevimento all’assessore ed alle autorità presenti. Ho pensato di aver capito male ed ho chiesto ulteriori informazioni. Il tutto era incredibilmente confermato.
Chiedo al Presidente Ceccarelli, al Vice Presidente e Assessore ai Servizi sociali Mirella Ricci, se hanno partecipato alla cerimonia, se erano informato della situazione e di quanto avvenuto.
Non credo, o almeno non vorrei credere, che l’Assessore Rossi sia responsabile di tale avvenimento e probabilmente non era nemmeno informato. Tuttavia il fatto è di estrema gravità, perché mette in evidenza una concezione del potere e delle istituzioni da regime imperiale o da ventennio. Servilismo e piaggeria sembrano sostituire il confronto, la dialettica politica e passano sopra anche ad elementari diritti dei lavoratori; e questo succede quando la politica ha perso la consapevolezza del suo ruolo e le istituzioni anziché dai legittimi rappresentanti del popolo, democraticamente eletti, sono affidate a manager asserviti a chi li nomina fino a perdere ogni senso del pudore e del rispetto. In altri tempi le autorità avrebbero condiviso la mensa con i lavoratori. Meglio un sano populismo che questa concezione aristocratica e distaccata del potere, che porta alla casta ed al conseguente rigetto da parte della gente.
Chiediamo al Presidente e al Vice Presidente se sono a conoscenza dei fatti e di prendere netta posizione sull’avvenimento e di censurare il comportamento di chi ha deciso che per un giorno i lavoratori potevano anche fare a meno della mensa e del bar, perché la corte doveva accogliere il Principe. E’ triste, però, il silenzio imbarazzato delle istituzioni locali.»