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La CAT esclude subito l’areoporto

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Il dato politico più rilevante, alla luce dell’ultima riunione della CAT, non è certo la “partenza bruciante” con mille pratiche evase (come recita il comunicato stampa ufficiale della maggioranza), semmai è il ruolo di responsabilità assunto dall’opposizione. Il Centrodestra dimostra quanto abbia a cuore le sorti della città non trincerandosi dietro le barricate di un’opposizione aprioristica, tanto cara alla sinistra. Infatti, sulla variante della SS 71 una parte dell’opposizione ha votato a favore.
Questa “partenza bruciante” ha però visto la maggioranza incenerire l’occasione del nuovo aeroporto, dichiarando anche la volontà di chiudere quello esistente. Poi, per essere politicamente corretti (ipocrisia tipica del non scontentare nessuno e di chi vuole nascondere le cose sotto il coltrone del tempo) ci dice che lavorerà per individuare un sito alternativo. Di fatto l’opportunità è persa. Ci sono, forse, pressioni extra-aretine, della sinistra regionale legata agli affari e al business, che spingono l’attuale maggioranza a non volere il progetto?

Andando oltre il fatto specifico, quello che più ci preoccupa è la palese incapacità che la coalizione di maggioranza dimostra nel governare per il domani. Non compare un barlume di programmazione, essendo l’equipaggio della barca costretto a un continuo confronto che vede la barra delle decisione spostarsi sempre di più dal centro verso sinistra. Il pensiero, così, si estremizza e le scelte politiche si irrigidiscono in atteggiamenti e decisioni che spingeranno Arezzo e tutto il suo territorio verso quella progressiva e inesorabile marginalizzazione che la sinistra regionale ha programmato da decenni con la subalterna compiacenza dei quadri aretini.

Ci spiace vedere Arezzo amministrata con la programmata negazione di ogni opportunità, piuttosto che con l’entusiasmo del possibile. E proprio sul tema dell’aeroporto, e lo dico come esempio paradigmatico, il silenzio del mondo politico, imprenditoriale e associativo è davvero preoccupante. Tutti tacciono, chiusi nei rispettivi gusci, per paura di alterare il precario equilibrio del potere trasversale che stabilisce i bioritmi da pachiderma della nostra città. Così, tristemente, Arezzo perde ogni occasione di salire sul treno e/o sull’aereo del futuro; chissà quando mai ripasserà da qui. Quali strutture, quali servizi, quale sviluppo può garantire un’azione, come quella dell’attuale maggioranza, che trasforma il “non fare” in virtù politica e il “non scegliere”, il “non agire”, in etica difesa del cittadino.
Ma questo Centrosinistra (sempre più sinistra e sempre meno centro) è veramente l’unica entità in grado di percepire i bisogni dei cittadini? Quanti di questi bisogni che ritiene di raccogliere si trasformeranno in domanda? A quanti si saprà dare una reale risposta? Noi, con estrema modestia, pensiamo di saperlo! A nessuno!

Ad esempio, sempre sul tema aeroporto, che di fatto è stato negato, la maggioranza ci dice che molti aretini non lo vogliono. Ma la Sinistra e Fanfani si sono preoccupati di sapere quanti aretini, al contrario, vorrebbero un aeroporto più importante? Non pensano che a esso si lega anche la riqualificazione di tutta la tratta ferroviaria aretina, dell’intero comparto locale dei trasporti e, magari, una nuova occasione occupazionale? No! Per l’attuale maggioranza, sicuramente, è meglio combattere solo battaglie di retroguardia con Trenitalia (legittime per le necessità degli utenti), piuttosto che contrastare i poteri forti della sinistra di governo regionale e programmare la crescita e la competitività del nostro territorio per un domani migliore, anche per i nostri pendolari.
Lo scenario è preoccupante. Se con Prodi la Sinistra dilaga al Governo, ad Arezzo, con Fanfani non si sta meglio.

Dichiarazione di Stefano Baldi, Consigliere Comunale di F.I.
Membro Commissione Assetto Territorio