"Forza Italia o Forza Cemento?La domanda a questo punto non è solo retorica. Il centrodestra toscano ha una spiccata affinità elettiva con il mattone e certe scelte di politica urbanistica. L'arresto di Massimo Mallegni sindaco di Pietrasanta e l'avviso di garanzia per abuso di ufficio continuato per il suo collega di Arezzo Lugi Lucherini sono lì a testimoniarlo. Tre consiglieri comunali del centrodestra aretino sono da due mesi agli arresti domiciliari mentre a Pietrasanta sono finiti dentro altre persone tra i quali l'assessore ai lavori pubblici." E' quanto scrivono in un articolo a doppia firma che appare oggi sui quotidiani Il Manifesto e lIberazione i consiglieri comunali del Prc di Arezzo e di Pietrasanta Alfio Nicotra e Marco Bonuccelli.
"Vicende diverse ovviamente- scrivono i due esponenti del Prc- ma unite da un tratto comune almeno secondo i reati ipotizzati dai magistrati : aver piegato le leggi sull'urbanistica e dell'indipendenza della pubblica amministrazione ai propri fini privati, arrivando a Pietrasanta a costituire una vera e propria associazione a delinquere mentre ad Arezzo a costituire una concussione ambientale generalizzata che ha reso "Variantopoli" la regola a cui dovevano piegarsi costruttori, studi professionali e semplici cittadini. Mallegni è il vicecoordinatore regionale di Forza Italia mentre Lucherini è la punta di diamante del partito del premier in Toscana tanto che lo stesso Berlusconi stava accarezzando l'idea di candidarlo alle prossime politiche. Entrambi hanno sempre ripetuto che la loro fortuna era dovuta alla politica urbanistica. Lo dicevano per vantarsi , per aver rimesso in moto cantieri ed un settore a loro giudizio fermi da anni, dando in questo modo "lavoro e occupazione alla
città". I gruppi consiliari di Rifondazione Comunista fin dal 2000 hanno denunciato il connubio tra affari pubblici e privati, tra i flagranti conflitti d'interessi e la creazione di una fitta rete di consenso basata su clientele, su terreni agricoli che improvvisamente diventavano edificabili, sulla cancellazione della centralità dell'interesse pubblico e del bene collettivo inopinatamente sostituiti dal "diritto" del singolo cittadino di modificare piani regolatori, saturare aree, popolare di gru e cantieri luoghi che dovevano essere preservati per il paesaggio o perchè destinati ad altro."
Nicotra e Bonuccelli contestano la tesi di Matteoli e Verdini di una sinistra giustizialista. "La verità- affermano- al contrario è che con troppa poca forza il centrosinistra toscano ha denunciato il malaffare in urbanistica, prigioniero sovente di interessi trasversali e di scelte e visioni politiche subalterne alla lobby del mattone.
Se con forza diciamo che ad Arezzo come a Pietrasanta bisogna andare al voto anticipato per restituire a queste città un governo e un consiglio comunale finalmente liberi dall'ipoteca dei palazzinari e dalla corruzione e tangenti, dall'altro diciamo anche che è necessaria un'altra politica urbanistica basata sull'interesse della comunità, sul rispetto dell'ambiente, sul risanamento delle periferie e il recupero dei centri storici.
Se sotto "Variantopoli" crolla il modello toscano della Casa della Libertà – già in crisi su altri versanti anche a Grosseto e Lucca- molta strada deve essere fatta dalle forze dell'Unione per bonificare il connubio tra affari e politica e fare della programmazione urbanistica un bene comune e non un bene di pochi."
Articlolo scritto da: Gruppo consiliare PRC