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Campagna Unicef ‘Uniti per i bambini, uniti contro l’AIDS’

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Campagna Unicef ‘Uniti per i bambini, uniti contro l’AIDS’

ROMA – I bambini sono il volto invisibile dell’AIDS. L’incidenza della pandemia sui bambini è sempre più pesante e l’UNICEF sta investendo risorse sempre maggiori per la lotta all’AIDS pediatrico, per la prevenzione della trasmissione da madre a figlio, per la prevenzione del contagio tra gli adolescenti e per l’assistenza agli orfani. Nel primo semestre del 2006 l’UNICEF, ad esempio, ha speso oltre 16 milioni di dollari per fornire trattamenti antiretrovirali, e oltre 5 milioni di dollari per test rapidi per l’HIV. Per aiutare i bambini vittime dell’AIDS l’UNICEF ha lanciato la campagna UNITI PER I BAMBINI, UNITI CONTRO L'AIDS, che, tramite l’SMS solidale 48589, raccoglie anche fondi per finanziare specifici programmi.

Alla campagna hanno aderito moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura: dagli Ambasciatori UNICEF Francesco Totti, Paolo Maldini, Alessio Boni, Lino Banfi, Maria Rosaria Omaggio, Carmen Consoli, Milly Carlucci, Amii Stewart, Bianca Pitzorno, Simona Marchini, Daniela Poggi, Francesco Rispo, Mario Porfido, ai testimonial Rosanna Banfi, Francesco Prando, Sebastiano Somma, Antonio Catania, la nazionale di ginnastica ritmica campione del mondo, fino ai tanti partecipanti all’iniziativa “Teatro per l’UNICEF”: Piera Degli Esposti, Isabella Ferrari, Carla Fracci, Carlo Giuffrè, Maria Amelia Monti, Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Pamela Villoresi, Alberto Bevilacqua, Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Alda Merini e Cristina Comencini.

“Ringrazio di cuore questa incredibile squadra di ambasciatori e amici dell’UNICEF che si sono messi a disposizione con amore ed entusiasmo per rendere meno invisibile il dramma dei bambini colpiti dall’HIV/AIDS – ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi – la campagna Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS vedrà impegnato l’UNICEF Italia per i prossimi 5 anni. Vogliamo davvero che questa sia l’ultima generazione di bambini costretta a sopportare il peso dell’HIV/AIDS”.
Domani, 1° dicembre a Roma (Palazzo dei Congressi, dalle ore 16.30) il Presidente dell’UNICEF Italia Antonio Sclavi interverrà all’iniziativa “Giornata Mondiale AIDS. Stop AIDS. Mantenere la promessa”, organizzata dal Ministero della Salute, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Ministro della Salute Livia Turco, del Sindaco di Roma Walter Veltroni, del Vice Ministro agli Affari esteri Patrizia Sentinelli. L’UNICEF Italia sarà presente alla manifestazione anche con uno stand informativo.

Dati di base su bambini e AIDS
38,6 milioni di persone nel mondo sono sieropositive; 2,3 milioni hanno meno di 15 anni.
2 milioni di bambini sotto i 15 anni convivono con l’HIV nell’Africa sub-sahariana.
4,1 milioni di persone hanno contratto il virus nel 2005, 540.000 sono bambini sotto i 15 anni. Nel 2005, 2,8 milioni di persone, di cui 380.000 erano bambini sotto i 15 anni, sono morte per cause correlate all’AIDS.
Bambini sieropositivi sotto i 15 anni
Africa sub-sahariana: 2 milioni; Asia meridionale: 170.000; Asia orientale: 6.400 ;Oceania (Australia, Fiji, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea) 3.000; America Latina: 32.000; Caraibi: 22.000; Nord Africa e Medioriente: 31.000; Europa dell’est e Asia centrale: 6.900; Europa centrale e occidentale: 4.000. Nord America: 11.000.

Trattamenti e cure pediatriche
Meno del 10% dei bambini sieropositivi riceve adeguati trattamenti.
A metà del 2005, 660.000 bambini sieropositivi sotto i 15 anni non disponevano dei trattamenti antiretrovirali di cui avevano bisogno, e circa 4 milioni necessitavano del cotrimoxazolo, un antibiotico che costa solo 0,03 dollari a bambino al giorno e che previene le infezioni pericolose per la vita nei bambini sieropositivi.
I dati mostrano che in assenza di trattamenti medici adeguati più del 50% dei bambini sieropositivi muore prima del secondo compleanno.

Prevenzione della trasmissione madre-figlio
Meno del 10% delle donne in gravidanza riceve terapie mediche che possano prevenire la trasmissione del virus dell’HIV ai loro figli.
Dati da Nord America ed Europa dimostrano come le donne che ricevono trattamenti per la prevenzione della trasmissione madre-figlio riducono a meno del 2% il rischio di trasmissione del virus.
Senza servizi di prevenzione adeguati circa il 35% dei bambini nati da madri sieropositive sarà infetto.

Prevenzione fondamentale
Più del 40% dei nuovi infetti ha una età compresa tra i 14 ed i 24 anni.
L’80% delle persone con più di 15 anni, anche nei paesi a maggiore diffusione del virus, non ha ancora accesso ai servizi di prevenzione.
In molti paesi con le più alte percentuali di contagio, la diffusione del virus tra le giovani donne tra i 15 ed i 24 anni è due o tre volte superiore rispetto agli uomini.
Le persone che hanno potuto sottoporsi al test per l’HIV e usufruire di consulenza sono quadruplicate, dai 4 milioni del 2001 ai 16,5 milioni del 2005 (su 70 paesi monitorati).
6 degli 11 paesi africani con il maggior numero di malati hanno riportato una diminuzione del 25% della diffusione della malattia tra i giovani tra i 15 ed i 24 anni.
Il 74% delle scuole primarie e l’81% delle scuole secondarie (su 58 paesi esaminati) promuove programmi di prevenzione dell’HIV/AIDS.

Protezione, cure e aiuti per i bambini affetti da AIDS
15,2 milioni di ragazzi minori di 18 anni hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS. Di questi, 12 milioni si trovano nell’Africa Sub-Sahariana; e si stima che entro il 2010 altri 12 milioni di bambini dell’Africa Sub-Sahariana saranno rimasti orfani.
Meno del 10% dei bambini orfani o resi vulnerabili dall’AIDS riceve aiuti o servizi.