Giunti ormai alla terza sera di ArezzoWave, le danze si aprono con il concerto dei Water Face, duo proveniente dall'Emilia Romagna con il loro sound che si confonde tra il grunge degli anni 90 alla Nirvana e il più potente hard-rock degli attuali White Stripes.
A seguire salgono sul palco i Baustelle, gruppo rivelazione 2006, portati al successo, dopo 2 album pubblicati, con il singolo "La Guerra è Finita", tratto dall'album "La Malavita" uscito nei primi mesi del 2006; i ritmi melodici sono inconfondibili e la loro musica è poesia accompagnata da arie malinconiche e crepuscolari, tipici della band fiorentina.
Salutati i Baustelle, sul palco si apprestano a salire i Verdena che, con i loro suoni metallici ed elettrici, intrattengono e portano letteralmente al delirio la platea. Non è la prima volta che i Verdena approdano ad ArezzoWave e, ogni concerto che tengono, è sempre un tripudio di musica, di parole stridule e di pubblico letteralmente in visibilio. Tutta la platea voleva sentire la notizia più importante della serata e cioè che il loro prossimo album è quasi terminato e tra circa 8-12 mesi dovrebbe essere pubblicato e posto in vendita.
Dopo tanto tempo di stasi, tornano ad esibirsi i Mau Mau, le cui sonorità vengono influenzate molto dal panorama musicale brasiliano conosciuto a fondo nelle loro esperienze americo-latine.
E' giunto ormai il momento di ospitare sul palco gli Africa Unite, un gruppo proveniente da Torino ma che di torinese ha ben poco, in quanto i loro suoni si muovono nei generi compresi tra il raggae e la musica afro, con canzoni che hanno nelle loro parole emozioni che si fondono a romantiche melodie.
Conclude la serata il cantante romano Daniele Silvestri che preferisce portare sul palco pezzi poco conosciuti ma dai significati profondi, rispolverando però anche cavalli di battaglia come "Salirò" e "Le cose in comune". Dai diffusori sonori del Main Stage escono anche melodie politiche come "Il mio nemico" e un ode ad Ernesto Che Guevara con il pezzo "Cohiba" che introduce, come special guest, sul palco Jose Ramon Caravallo percussionista della Bandabardò.
Silvestri chiude la serata, con un giro di batteria a 4 mani (Daniele e batterista) miscelato ad un giro di percussioni a 6 mani (Ramon, bassista e chitarrista) che dura il tempo di un'intera canzone e che sembra essere il miglior modo per concludere la sua perfomance prima di ringraziare e salutare il pubblico visibilmente soddisfatto di aver assistito ad un concerto "particolare ed atipico".
Articlolo scritto da: Federico Farsetti