Con lo spettacolo TRE UOMINI IN BARCA (per non parlare del cane), con Andrea Biagiotti, Uberto Kovacevich e Riccardo Valeriani, che andrà in scena martedì 19 luglio, alle ore 21,15, nel Chiostro del Teatro Bicchieraia, prende il via la rassegna teatrale NOTTI DI MEZZA ESTATE, organizzata dall?Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Arezzo.
La rassegna, inserita nel calendario dell?Estate Aretina 2005, proseguirà con altri quattro spettacoli teatrali fino al 10 agosto.
Il costo del biglietto di ingresso per i singoli spettacoli è di ? 7,00.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l?Ufficio Cultura, Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo: tel. 0575 377503 ? 377505 ? 377442.
Note artistiche dello spettacolo:
TRE UOMINI IN BARCA (per non parlare del cane)
dal romanzo di: Jerome K.Jerome
adattamento teatrale di: Francesca Barbagli
regia: Francesca Barbagli
con: Andrea Biagiotti, Uberto Kovacevich, Riccardo Valeriani
scene: Giovanni Rupi
costumi: Sartoria Ade
arrangiamenti e musiche: M° Luigi Basco
produzione: Libera Accademia del Teatro
Il romanzo umoristico ?Tre uomini in barca? fu scritto dallo scrittore inglese Jerome Klapka Jerome nel 1889, ma nonostante l?abbondante secolo che ci separa dalla sua pubblicazione, la sua verve comica è sorprendentemente attuale, come attuale è del resto la trama, che narra delle vicende di tre amici, scapoli, nevrotici, ipocondriaci, sfaticati londinesi (?Il lavoro mi piace. Potrei stare ore a contemplarlo? dice uno dei protagonisti), che decidono di cambiare aria per un po?, di prendersi una vacanza, lontano dal logorante tran tran quotidiano.
E chi, almeno una volta nella vita, non ha pensato di partire per una avventurosa esperienza, tipo: scalare un picco innevato, attraversare il Sahara in cammello, trascorrere un mese in un isola deserta? E magari abbiamo pensato di partire proprio con i nostri migliori amici, gente imbranatissima e non avvezza ai disagi, esattamente come noi. Jerome, Harris e George, i tre protagonisti di ?Tre uomini in barca? non solo progettano l?ardito piano di risalire il Tamigi in barca, ma riescono anche a metterlo in atto, disastrosamente.
Una ricca vena di sarcasmo colora le rocambolesche avventure del trio e il percorso del fiume e la vita di tutti i giorni sono usati come risorsa per aneddoti e digressioni umoristiche che hanno come protagonista soprattutto la perversità degli oggetti inanimati: aprire una scatola di ananas, far bollire il bricco del tè, preparare il pranzo, fronteggiare un acquazzone possono diventare trappole micidiali.
Lo spettacolo, presentato in una riduzione teatrale originale nasce dunque dalla passione condivisa per il romanzo di Jerome e dalla sfida di ricreare sul palcoscenico quelle situazioni esilaranti che hanno fatto ridere e sorridere almeno quattro generazioni di lettori.
Come nel libro i tre attori Andrea Biagiotti, Uberto Kovacevich e Riccardo Valeriani partono per l?avventura costruendo a vista, come un enorme puzzle tridimensionale, la barca che li ospiterà nelle loro peregrinazioni. Unico cambiamento: non hanno al loro seguito il cane, il fido Montmorency presente invece nel romanzo, ma questa assenza sarà piuttosto rumorosa, costituendo uno dei tormentoni più esilaranti della pièce.
Nel testo teatrale si propone, rivisitando il romanzo, una contaminazione angloitaliana in cui lo humour inglese si declina anche alla Toscana, utilizzando al meglio la vis comica dei tre attori, dal compassato e lirico Jerome-Biagiotti al bistrattato Harris-Valeriani, allo stralunato George-Kovacevich. La contaminazione ha prodotto effetti sorprendenti, ?O capitan, c?è un uomo in mezzo al mare?, arrangiata dal Maestro Luigi Basco, diventa ad esempio la ?colonna canora? di questo improbabile Trio Lescano. La scenografia progettata e realizzata dall?architetto Giovanni Rupi ci porta dentro atmosfere surreali e bizzarre, grazie anche ad improvvisi cambi di prospettiva tra gli attori e il pubblico.
Uno spettacolo insomma che intende divertire con garbo, riattualizzando un intelligente testo classico dell?umorismo, adatto per tutte le età.
Articlolo scritto da: Comune di Arezzo