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Un bacio…Un bacio ancora…

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Un bacio…Un bacio ancora…

Con lo spettacolo UN BACIO… UN BACIO ANCOR… UN ALTRO BACIO…, in scena al Teatro Petrarca, mercoledì 15 dicembre, alle ore 10, prende il via la rassegna dedicata al Teatro Ragazzi, nell?ambito della stagione di Prosa 2004/2005 organizzata dal Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura e Spettacolo.

Il servizio prenotazioni per il Teatro Ragazzi è realizzato dal Servizio Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo (tel. 0575 377503/377505/377442, fax 0575 323521, e-mail: [email protected])

Nel giorno di spettacolo è possibile acquistare il biglietto presso il botteghino del Teatro Petrarca, dalle ore 9,00 alle ore 9,45.

Note artistiche dello spettacolo:

UN BACIO… UN BACIO ANCOR… UN ALTRO BACIO…

testo: Bruno Stori

regia e drammaturgia: Letizia Quintavalle e Bruno Stori

con: Paola Crecchi, Claudio Guain, Morello Rinaldi

musiche: dall?Otello di Giuseppe Verdi

ricerca musicale: Alessandro Nidi

scene: Luca Mazzieri

costumi: Evelina Barilli

ideazione luci: Luca Antolini

tecnico luci e suono: Paolo Gamper

Produzione: Teatro delle Briciole

durata: 1 ora

età consigliata: da 11 a 15 anni

Un sordo, un cieco e una muta. Possono tre derelitti raccontare una storia così grande come quella di Otello? Crediamo proprio di sì. La cieca gelosia di Otello, la sorda invidia di Jago e la muta innocenza di Desdemona. Quali migliori interpreti! Il tema dello spettacolo sono i sentimenti trattati come la sola materia, immutabile storica, reale e immediatamente riconoscibile dagli spettatori. In particolare, qui si parla dell?amore, della gelosia, dell?invidia. I sentimenti sono spettacolarizzati e le passioni esibite.

Le mutilazioni e i trucchi, a cui devono ricorrere il sordo, il cieco e la muta per nasconderle al pubblico, incidono sulla rappresentazione ?abbassandola? ad un livello più ingenuo e popolare. La tragedia classica si ?degrada? in una forma minore, quasi una pantomima dialogata. La musica, dall?Otello di Giuseppe Verdi, usata come strumento di sottolineatura emotiva, incita i tre attori ad esprimere le emozioni dei loro personaggi come nei tableaux del mélodrame. Il testo di Shakespeare si riduce drasticamente e rimangono solo le frasi emblematiche dei personaggi e le informazioni narrative. In compenso gli attori creano un nuovo testo con commenti su ciò che accade e riflessioni loro sui temi dell?amore e della gelosia e si trovano a recitare utilizzando una forte impronta dialettale.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo